L’agenda delle tasse riparte dall’Imu
Oggi la comunicazione delle liquidazioni Iva, venerdì il pagamento di Imu e Tasi. L’agenda delle tasse (e degli adempimenti) riparte con 143 appuntamenti solo nel mese di giugno.
Un tour de force che metterà a dura prova le tasche dei cittadini e le casse delle imprese, ma anche l’attività degli studi professionali, alle prese con la prima delle nuove comunicazioni dei dati relativi alle liquidazioni Iva. Una scadenza - quella di oggi - per la quale la proroga è arrivata sul filo di lana, provocando una reazione molto dura da parte del Consiglio nazionale dei commercialisti.
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Certo, da quest’anno non c’è più il «tax day» e quindi il 16 giugno non si accumuleranno le scadenze di versamento delle imposte sugli immobili e di quelle sui redditi. Ma lo sdoppiamento tra le prime (confermate al 16 giugno) e le seconde (rinviate al 30 ) non è visto da tutti come una semplificazione. Forse perché la vera semplificazione passa, non solo per la riduzione o l’accorpamento degli obblighi e delle scadenze, ma anche per la revisione sostanziale del modo di fare le leggi. Il problema, infatti, restano le regole sovrapposte o lacunose con cui si calcolano le imposte da versare: lo dimostra il nodo tutt’ora irrisolto relativo all’Ace (l’aiuto alla crescita economica delle imprese), modificato prima dalla legge di stabilità 2017, poi dalla manovra di primavera (il Dl 50/2017) e ora ancora dalla conversione in corso in Parlamento. Una girandola di correzioni che ha costretto molti professionisti a mettere da parte alcuni conteggi e a non poter dire ai propri clienti quanto dovranno versare il 30 giugno (o meglio il 31 luglio con la maggiorazione: il rinvio dei pagamenti è spesso una scelta obbligata per ragioni di liquidità).
Nel complesso le scadenze sono 1.109 da qui a fine anno, con 998 versamenti (compresi i termini per i ravvedimenti operosi), 42 dichiarazioni e 38 comunicazioni.
Un altro appuntamento chiave di giugno è con la rottamazione delle cartelle: entro giovedì 15 Equitalia deve comunicare agli 800mila contribuenti che hanno presentato la domanda di adesione l’entità delle somme dovute, l’ammontare delle singole rate e la loro scadenza. La prima (o unica) rata andrà versata entro il 31 luglio: chi non lo fa, perde per sempre l’opportunità della definizione agevolata.
Il 31 luglio è un giorno cruciale anche su altri fronti: oltre al versamento con la maggiorazione dello 0,4% del saldo 2016 e del primo acconto 2017 per Irpef, Ires e Irap, ci sono l’invio del modello 770 da parte dei sostituti d’imposta (sempre che non sia chiesta e concessa una proroga, come l’anno scorso) e la scadenza per le domande di adesione alla seconda voluntary disclosure, nonostante non abbia suscitato un grande appeal nei contribuenti (si veda il sondaggio pubblicato dal Sole 24 Ore del Lunedì del 29 maggio).
Ad agosto c’è la tregua di versamenti e adempimenti, grazie alla sospensione fino al 4 settembre disposta dal decreto fiscale collegato all’ultima legge di Bilancio .
Subito dopo le ferie, il 18 settembre, scade l’invio dello spesometro semestrale, la nuova comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre dell’anno, dopo l’uscita di scena, da quest’anno, del vecchio spesometro. I primi due trimestri 2017 devono essere inviati entro il 18 settembre (il 16 cade di sabato), mentre per i secondi due trimestri l’invio avverrà entro febbraio 2018. A regime, la trasmissione dei dati delle fatture avverrà con cadenza trimestrale. Anche per questo adempimento, c’è stato uno slittamento a più step: inizialmente era previsto entro il 30 maggio, poi è slittato al 25 luglio, infine è arrivata la proroga a settembre.
L’appuntamento con l’invio telematico del modello Unico, che ora si chiama Redditi cade quest’anno a ottobre: per il 2 (il 30 settembre cade di sabato) è fissato l’invio del prospetto per le persone fisiche, mentre c’è tempo fino al 16 ottobre (il 15 è domenica) per inviare il modello redditi e Irap delle imprese interessate dalle novità del decreto bilanci (Dlgs 139/2015), siano società di capitali o di persone. Sono esclusi dal rinvio le micro-imprese e i soggetti che adottano i principi contabili internazionali Ias/Ifrs e i contribuenti in contabilità semplificata.
Il 2 ottobre è anche il termine per effettuare le assegnazioni, cessioni o trasformazioni agevolate, mentre c’è tempo fino al 30 novembre per versare il 60% dell’imposta sostitutiva su queste operazioni. Il 30 novembre è anche la scadenza fatidica per gli acconti di fine anno sulle imposte. E nella volata finale verso San Silvestro bisognerà segnare in rosso sul calendario sia la data del 18 dicembre per la seconda rata Imu e Tasi, sia quella del 27 per l’acconto dell’Iva.
In questo turbinio di scadenze che vanno e vengono, ce n’è una che rimane un punto di riferimento per gli abitudinari: il 30 giugno è l’ultimo giorno per inviare il modello Redditi persone fische in forma cartacea.
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