Dopo l’intervento della Corte costituzionale sembra definita la strada per il recupero dell’addizionale illegittima da parte dei consumatori, ai quali sembra concessa doppia tutela. Cambiano dunque nuovamente i rapporti di forza, questa volta a danno dei fornitori; che verosimilmente risulteranno soccombenti in sede civile e da tale soccombenza potranno quindi avviare la proposizione di azioni di rimborso verso il fisco, giovandosi della decorrenza differita del termine decadenziale, prevista dall’articolo 14 del Testo unico accise. Lo Stato potrà così rimborsare con molti anni di ritardo dopo gli “arabeschi” processuali.
Un meccansimo complesso
Calza perfettamente, a proposito della vicenda del rimborso dell’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, il notissimo paradosso di Ennio Flaiano secondo il quale la linea più breve tra due punti, in Italia, è l’arabesco.
Dopo contraddittori interventi della Corte di cassazione, della Corte di giustizia europea, la Corte costituzionale (sentenza 43 del 15 aprile scorso) sembra aver posto fine alla questione delle strade da percorrere per ottenere il rimborso, assicurando, sia pure...