L’intervista a Garavaglia (Mef): «Prima aliquota Irpef tagliata al 20 per cento»
Aliquota ridotta dal 23 al 20 per cento. Parte dal primo scaglione Irpef l’estensione della flat tax a tutte le persone fisiche rilanciata ieri a Telefisco 2019 dal sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia (Lega).Un’occasione per ribadire anche che non si vuole mettere in difficoltà contribuenti e professionisti che sbagliano in buona fede con la fatturazione elettronica.
I commercialisti chiedono l’estensione della moratoria fino a metà marzo. Cosa risponde?
Purtroppo a questa misura sono stati associati 2 miliardi di maggior gettito, secondo me è una follia. A fronte di questo, però, abbiamo scelto di non mettere in difficoltà i contribuenti e gli operatori per cui in questa prima fase si chiuderà un occhio, anzi due, su errori e ritardi fatti comunque in buona fede. Questa è una via abbastanza soft. Viceversa un ritardo ulteriore comporterebbe nuovi problemi.
È l’anno della flat tax per le imprese ma anche quello delle maxi clausole Iva da disinnescare a fine anno. Riuscirete davvero a tagliare l’Irpef per tutti?
Le clausole le abbiamo gestite e le gestiremo, non è semplice, però; abbiamo già diverse ipotesi sul tavolo, le stiamo già valutando adesso. Già adesso stiamo lavorando alla prossima legge di bilancio. L’obiettivo è la flat tax: quella vera, una tassa piatta che tagli drasticamente il carico fiscale sui cittadini. Abbiamo scelto per il primo anno di partire con i più deboli, quindi con il regime dei minimi, un regime forfettario molto aggressivo che darà una bella mano e tanto fiato, e consentirà di far crescere il Pil a un milione, un milione e mezzo di operatori. Quindi ci siamo prima concentrati su questo fronte, l’anno venturo sarà l’anno della flat tax per i dipendenti.
Con quale obiettivo?
L’obiettivo, ambizioso ma concreto, sarà pluriennale e si punterà ad abbassare l’Irpef per tutti, iniziando dalla prima aliquota che taglieremo di 3 punti percentuali, portandola dal 23% attuale al 20 per cento. Questo è l’obiettivo. Da lì in poi si proseguirà con un lavoro di ricalibratura di detrazioni, deduzioni e sconti fiscali per arrivare a completare tutto il processo e a introdurre una flat tax vera accompagnata anche dal quoziente familiare.
Il decreto semplificazioni appena licenziato dal Senato ha dimenticato il fisco. Scelta voluta?
Il fisco va trattato in maniera organica una volta per tutte, con il contributo degli operatori, dei commercialisti, insomma di chi opera sul campo. La ritenuta dell’8% per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica è un tema che può essere risolto. C’è poi il visto di conformità sui rimborsi fiscali dove si potrebbe riportare a 50mila euro il limite oltre il quale far scattare l’obbligo della certificazione del diritto al rimborso. Infine, la fattura elettronica. Adesso, tra morti e feriti, sfruttiamola fino in fondo, quindi, quando è a regime e il meccanismo è oliato, tutti gli adempimenti legati a dati e informazioni che sono già in possesso dell’agenzia delle Entrate, si pensi alle dichiarazioni Iva, diventano sostanzialmente inutili.