Manifesto dei commercialisti, cresce il pressing sul Governo: «Vogliamo contare»
Le nove sigle sindacali che hanno deciso di scioperare dal 15 settembre ribadiscono la richiesta di moratoria delle sanzioni sui versamenti in autoliquidazione
Il rispetto dei principi sanciti dallo Statuto del contribuente. È questo il motivo alla base delle richieste avanzate dai sindacati dei commercialisti che hanno deciso di scioperare per otto giorni consecutivi, dal 15 al 22 settembre. Martedì 8 settembre le nove sigle sindacali che hanno indetto la protesta (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec e Unico), appoggiata dal Consiglio nazionale, hanno diffuso un manifesto che ricorda la manifestazione diffusa organizzata per la mattina del 15 settembre dalle 11 alle 12.30 in Piazza Santi apostoli a Roma e nelle sedi territoriali collegate.
Quattro le richieste avanzate dalla categoria:
1) la moratoria delle sanzioni per chi non ha versato le imposte entro il 20 agosto ma lo farà entro il 30 settembre;
2) l’istituzione di un tavolo di concertazione con Mef e agenzia Entrate sulla riforma fiscale;
3) un confronto permanente sulle norme in materia fiscale, economica e finanziaria;
4) il riconoscimento anche alle professioni ordinistiche degli incentivi riconosciuti agli altri professionisti.
Richieste che potrebbero trovare ascolto. C’è già stato un incontro con il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa e non è escluso a breve un incontro con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.