Monitoraggio fiscale, insidia sul ravvedimento
L’importo non va ridotto in proporzione alla quota di possesso delle attività
La disciplina del monitoraggio fiscale prevede che le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici residenti in Italia che detengono investimenti all’estero, attività estere di natura finanziaria o cripto-attività (bitcoin, eccetera), suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta (articolo 4, comma 1, del Dl 167/1990).
Sono esclusi dagli obblighi dichiarativi:
- le attività finanziarie e patrimoniali affidate in amministrazione agli intermediari residenti in Italia, qualora applichino le previste ritenute o imposte sostitutive;
- i depositi e conti correnti bancari di importo massimo nell’anno non superiore a 15.000 euro;
- gli immobili per i quali non siano intervenute variazioni nel corso del periodo d’imposta.
Valore iniziale e finale
Con il provvedimento delle Entrate del 18 dicembre...
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