Professione

Obbligo del Pos, entro settembre il decreto con le sanzioni per chi non si adegua

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di Giovanni Parente

Come sempre dipende da come si vuole guardare il bicchiere. Il lato mezzo pieno dice che i Pos (Point of sales) necessari ad accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito sono arrivati a toccare quasi quota 2,2 milioni nel 2016 con una crescita di 235mila sull’anno precedente (+12%) e di quasi 800mila (+58%) sul 2015. Come fatto rilevare da Confesercenti in un’analisi diffusa ieri sui dati Bankitalia, negli ultimi cinque anni la diffusione dei dispositivio è aumentata al ritmo di 400 al giorno. Il bicchiere mezzo vuoto, invece, emerge dalla lettura dell’appendisce statistica alla relazione annuale 2017 della Banca d’Italia dalla quale emerge che, nonostante il trend in aumento anche per le carte di credito, debito e prepagate sia in circolazione che utilizzate, l’Italia resta ancora nelle posizioni di retroguarda almeno nel confronto con il resto d’Europa. Un dato significativo è il numero delle operazioni pro capite effettuate con carte di pagamento. La media italiana è di 50,7 (dato 2016) rispetto alla media dio 94,4 dell’Eurozona e di 108,6 dei 27 Paesi dell’Unione europea (questi ultimi due dati si riferiscono al 2015). E anche il numero di operazioni per terminale è di gran lunga inferiore rispetto ad altri partner comunitari. Senza voler raggiungere il picco dei paesi bassi (16.062), l’Italia ha raggiunge comunque un risultato (1.208, registrato anche in questo caso nel 2016) inferiore a Spagna e Portogallo (rispettivamente 2.145 e 3.600, ma “datati” 2015). Magrissima consolazione che solo la Grecia faccia peggio di noi con 663 operazioni effettuate per Pos.

Così, anche per rendere più competitiva l’Italia rispetto agli altri partner del vecchio continente, il Governo è al lavoro per dare attuazione - anche se con oltre un anno e mezzo di ritardo visto che il termine sarebbe stato il 1° febbraio 2016 - al decreto attuativo per introdurre l’obbligo del Pos a carico di esercenti e professionisti e accettare i pagamenti non in contanti a partire da 5 euro. Un obbligo riscritto dalla legge di Stabilità 2016 dopo che l’obbligo era stato introdotto da un decreto del Governo Monti (Dl 179/2012) e poi attuato da un decreto congiunto dell’Economia e dello Sviluppo economico. Nella riscrittura è stata ridotta la soglia dell’obbligo da cui vanno accettati i pagamenti con carta o bancomat (da 30 a 5 euro, appunto) ed è stato previsto che venisse definita una sanzione per chi non si adegua. L’attuazione di questa norma dovrebbe arrivare entro settembre, come anticipato dal viceministro all’Economia Luigi Casero a «La Repubblica», ma potrebbero essere escluse alcune categorie di professionisti e questa dovrebbe essere l’occasione anche per discutere con il sistema bancario i costi dei Pos.

Lea ssociazioni di consumatori plaudono all’introduzione delle sanzioni per chi non rispetta l’obbligo del Pos. Critica, invece, la Confesercenti: «La diffusione della moneta elettronica - spiega la presidente Patrizia De Luise - si aumenta abbattendo i costi di utilizzo dello strumento, in particolar modo sui micro-pagamenti, non imponendo sanzioni che condizionano la libera attività di impresa».

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