Obbligo del Pos, entro settembre il decreto con le sanzioni per chi non si adegua
Come sempre dipende da come si vuole guardare il bicchiere. Il lato mezzo pieno dice che i
Così, anche per rendere più competitiva l’Italia rispetto agli altri partner del vecchio continente, il Governo è al lavoro per dare attuazione - anche se con oltre un anno e mezzo di ritardo visto che il termine sarebbe stato il 1° febbraio 2016 - al decreto attuativo per introdurre l’obbligo del Pos a carico di esercenti e professionisti e accettare i pagamenti non in contanti a partire da 5 euro. Un obbligo riscritto dalla legge di Stabilità 2016 dopo che l’obbligo era stato introdotto da un decreto del Governo Monti (Dl 179/2012) e poi attuato da un decreto congiunto dell’Economia e dello Sviluppo economico. Nella riscrittura è stata ridotta la soglia dell’obbligo da cui vanno accettati i pagamenti con carta o bancomat (da 30 a 5 euro, appunto) ed è stato previsto che venisse definita una sanzione per chi non si adegua. L’attuazione di questa norma dovrebbe arrivare entro settembre, come anticipato dal viceministro all’Economia Luigi Casero a «La Repubblica», ma potrebbero essere escluse alcune categorie di professionisti e questa dovrebbe essere l’occasione anche per discutere con il sistema bancario i costi dei Pos.
Lea ssociazioni di consumatori plaudono all’introduzione delle sanzioni per chi non rispetta l’obbligo del Pos. Critica, invece, la Confesercenti: «La diffusione della moneta elettronica - spiega la presidente Patrizia De Luise - si aumenta abbattendo i costi di utilizzo dello strumento, in particolar modo sui micro-pagamenti, non imponendo sanzioni che condizionano la libera attività di impresa».