Imposte

Ok finale al Milleproroghe: Irap da restituire entro il 30 giugno

Via libera anche del Senato alla conversione. Prorogato per la quinta volta il termine per restituire senza sanzioni e interessi l’esenzione Irap oltre i limiti degli aiuti Covid

di Giovanni Parente

Restituzione dell’Irap oltre le soglie degli aiuti Covid possibile entro il 30 giugno 2022. Il via libera definitivo al Milleproroghe da parte del Senato, che il 24 febbraio ha confermato la fiducia al Governo (196 voti favorevoli, 26 contrari e nessun astenuto), porta con sé anche l’allungamento del termine che aveva come ultima scadenza il 31 gennaio scorso. Si tratta del quinto rinvio della scadenza per la restituzione senza sanzioni e interessi del saldo 2019 e del primo acconto 2020 dell’Irap, per cui era stato disposto l’esonero dal decreto Rilancio (si veda l’articolo «Irap e aiuti di Stato, restituzione al 30 giugno»), nel caso in cui siano stati superati i limiti del quadro temporaneo della Commissione Ue. Un ulteriore allungamento dei tempi supplementari a imprese e professionisti interessati ad avere un quadro finalmente definito, visto che dopo il decreto del ministero dell’Economia dell’11 dicembre si attende la chiusura del cerchio con il provvedimento delle Entrate che conterrà il modello di autocertificazione.

Sul fronte fiscale la conversione del Milleproroghe porta anche sei mesi in più per completare gli investimenti agevolati che sono stati prenotati entro la fine dell’anno passato. In pratica viene spostato dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 il termine per effettuare gli investimenti in beni strumentali sia ordinari che relativi a Industria 4.0, che sono stati ordinati con pagamento di un acconto non inferiore al 20% entro il 31 dicembre 2021. In questo modo si consente di accedere alla versione più elevata del credito d’imposta (si veda l’articolo «Transizione 4.0, sei mesi in più per i beni prenotati a fine 2021»).

Il regime introdotto per l’emergenza Covid relativo alle udienze tributarie online e scritte viene prorogato dal 31 marzo al 30 aprile 2022. Entro la stessa data il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt) sarà poi chiamato a censire le scoperture nelle Commissioni di primo e secondo grado e a bandire una procedura di interpello per il trasferimento dei componenti delle Commissioni nei posti vacanti. Inoltre le procedure di interpello dovranno essere bandite almeno una volta l'anno e con priorità rispetto alle procedure concorsuali (si veda l’articolo «Processo tributario, fino al 30 aprile udienze scritte o da remoto»).

Doppio intervento (in due parti diverse del decreto) sulla sanzionabilità degli obblighi di trasparenza per le erogazioni pubbliche ricevute dalle imprese. L’articolo 1, comma 28-ter, proroga al 31 luglio 2022 (dal 1° gennaio) l'applicabilità delle penalità per l'anno 2021. L’articolo 3-septies stabilisce, invece, che per l'anno 2022 le sanzioni si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2023. Una duplice previsione su cui i servizi studi di Camera e Senato avevano segnalato che andava valutata «l’opportunità di un coordinamento tra le due disposizioni».

La versione finale del Milleproroghe conferma poi l’innalzamento del tetto all’utilizzo del contante a 1.999,99 euro fino al termine del 2022 (si veda l’articolo «Marcia indietro sul contante: la nuova soglia tradisce il Pnrr»). Misura su cui nel corso dell’approvazione in commissione alla Camera in prima lettura era stata espressa la contrarietà del Governo e che è passata con l’intesa tra i partiti di centro-destra.

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