Professione

Poletti: allo studio incentivi per aiutare le aggregazioni

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di Giorgio Costa

«Stiamo pensando a un sistema di incentivi che favorisca le aggregazioni delle Casse dei professionisti. La strada dell’obbligo non ci pare quella corretta, ma quella degli incentivi sì». Intervenendo alla convention di Cassa forense, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiega la sua strategia in fatto di Casse di previdenza dei professionisti riconoscendo che «la norma di disciplina delle Casse è datata e bisogna metterci mano. Soprattutto in fatto di controlli che devono essere semplificati e mirati senza perdere il loro valore e la loro importanza».

Le “manovre” sul testo unico di riforma del decreto legislativo 509/1994 si fanno più intense ma la posizione del vertice di Adepp, Alberto Oliveti, è netta: «Un conto è fare un tagliando alla legge, e ci può stare. Un conto è fare una legge completamente diversa. La cosa che possiamo condividere è la tesi per cui le aggregazioni non sono più obbligatorie, ma pensare di defiscalizzare i versamenti dei soggetti che aderiscono a casse piccole che si unicono e non quelli di coloro che aderiscono a casse “già grandi” pare davvero insostenibile e io credo che non possa superare un vaglio di costituzionalità».

Il ministro Poletti ha anche confermato che il tema dell’equo compenso «ha diritto di cittadinanza» e che un totale affidameteo dei prezzi al mercato non è correto e che «i parametri servono». Il tutto in una strenua difesa dell’impianto del Jobs act degli autonomi che ha anche l’obiettivo di sgretolare la «sfiducia verso le partite Iva creando le condizioni per un lavoro più sereno per tutti».

Infine il ministro ha respinto la tesi che la necessità di decreti attuativi renderà più lenta l’attuazione del Jobs act: «Come abbiamo dinostrato con il varo del decreto sulla lotta alla povertà entro i 90 giorni sono convinto che Governo e Parlamento faranno l’impossibile per rispettare i tempi».

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