Precompilata, Redditi e 770 con un nuovo calendario nel 2018
Calendario fiscale verso una nuova riscrittura. Una web tax che non escluda l’e-commerce e che renda obbligatoria la stabile organizzazione. Possibilità per la Guardia di Finanza di accedere coordinandosi con l’agenzia delle Entrate all’anagrafe dei rapporti finanziari. Sono alcuni possibili ritocchi allo studio della Camera e del Mef per correggere il disegno di legge di bilancio. e che potrebbero arrivare già oggi in commissione Bilancio alla Camera.
Tra i grandi assenti del restyling della manovra a Palazzo Madama ci sono le semplificazioni fiscali. Che stanno facendo già capolino sullo sfondo della discussione del Ddl in commissione Bilancio a Montecitorio. Dal canto suo l’amministrazione finanziaria ha già messo a punto possibili correttivi che, oltre al rinvio dell’abolizione degli studi settore, puntano a riscrivere il calendario degli adempimenti fiscali. Potrebbe così arrivare lo spostamento dal 30 settembre al 31 ottobre dell’invio della dichiarazione dei redditi e della dichiarazione Irap almeno per evitare sovrapposizioni di adempimenti per gli anni in cui si applicano le disposizioni sulle comunicazioni Iva (ormai alle cronache come nuovo spesometro), mentre per dipendenti e pensionati il termine di invio al Fisco del 730 precompilato potrebbe scivolare dall’attuale 7 luglio al 23 dello stesso mese di ogni anno, così come per altro è accaduto nei primi anni di applicazione della precompilata. L’incubo pre-vacanze del 31 luglio per l’invio dei modelli dei sostituti d’imposta per i consulenti del lavoro potrebbe terminare una volta per tutte, senza attendere proroghe dell’ultima ora, con una consegna delle Certificazioni uniche (Cu) e del 770 al 31 ottobre di ogni anno.
Il nuovo calendario delle scadenze allo studio potrebbe riguardare anche il citato spesometro, almeno fino alla sua tanto attesa abolizione prevista proprio dal Ddl di Bilancio con l’arrivo dal 2019 della fatturazione elettronica per tutti: il termine del 16 settembre è fissato al 30 settembre e quello del 30 settembre viene splittato al 31 ottobre.
Ma non c’è solo il nodo scadenze. Il Pd torna alla carica con la tassa sul fumo per garantire un rifinanziamento di 604 milioni del Fondo sanitario nazionale. Un tentativo simile destinato a finanziare l’acquisto di medicinali oncologici è naufragato al Senato sotto i colpi della Ragioneria secondo cui l’aumento delle tasse sulle “bionde” nel breve periodo non garantisce entrate ma una possibile perdita di gettito.
Ieri in commissione Bilancio della Camera si è aperta la discussione generale sul disegno di legge trasformato nella forma dal Senato in un articolo unico da 680 commi e nella sostanza con interventi per oltre 300 milioni su famiglia, pensioni, enti locali e fondo ristoro per i risparmiatori danneggiati dai crack bancari. Dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando, è arrivata subito un’apertura a rivedere la web tax: «C’è la massima disponibilità» a valutare modifiche. Il presidente della commissione Bilancio e relatore, nonché “padre” della prima web tax all’italiana, Francesco Boccia, non si sbilancia ma lascia intendere che il meccanismo introdotto a Palazzo Madama dall’emendamento Mucchetti andrebbe rivisto. «Vi invito a riflettere, anche per ragioni di gettito, se non abbia più senso eliminare i meccanismi burocratico-amministrativi e anticipare l’imposta al 2018, mettendoci anche l’1%, o il 2%, ma con tutte le transazioni dentro. Io penso che si avrebbe un gettito tra le 3 e le 5 volte superiore», ha affermato Boccia facendo riferimento alla cedolare del 6% sui soli servizi prevista dall’attuale testo e cifrata dalla Ragioneria in non più di 114 milioni dal 2019.
Gli altri capitoli su cui si concentreranno i correttivi della Camera sono quelli di province, regioni e pensioni limitatamente all’estensione della platea dell’Ape social alle nuove quattro categorie di lavori gravosi esentate dall’aumento automatico a 67 anni dell’età pensionabile insieme alle 11 già previste dall’anticipo pensionistico. Dalla commissione Giustizia si segnala l’ipotesi di rilanciare la riforma del rito sommario con il taglio dei tempi dei processi civili e le misure per ridurre le liti temerarie.