Professionisti, al via l’Osservatorio sull’equo compenso
L’11 aprile, in videoconferenza, la seduta di insediamento dell’organismo presieduto dal vicecapo di Gabinetto Francesco Comparone
Al via l’attività dell’Osservatorio sull’equo compenso. L’11 aprile alle ore 11 si svolgerà in videoconferenza la seduta di insediamento dell’Osservatorio presieduto dal vicecapo di Gabinetto, Francesco Comparone.
I 35 membri dell’Osservatorio, che resteranno in carica per tre anni, sono stati nominati con il decreto firmato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio il 6 marzo. In base a quanto previsto dall’articolo 10 della legge 49 del 21 aprile 2023, legge istitutiva dell’equo compenso, fanno parte dell’Osservatorio: un rappresentante nominato dal ministero del Lavoro, un esponente per ciascuno dei 24 Consigli nazionali delle categorie professionali, cinque rappresentanti individuati dal ministero delle Imprese e del made in Italy per le organizzazioni di lavoratori autonomi associativi. L’Osservatorio è presieduto dal ministero della Giustizia che, in base al decreto del 6 marzo, ha nominato quattro suoi rappresentanti. L’Osservatorio sarà affiancato da una segreteria tecnico-scientifica composta dal magistrato addetto al Gabinetto e dal magistrato addetto all’Ufficio II della direzione generale degli Affari interni.
I compiti dell’Osservatorio
L’Osservatorio ha il compito di vigilare sull’osservanza delle disposizioni della legge 49/2023, in vigore dal 20 maggio 2023. In particolare, dovrà esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni; formulare proposte sui criteri di determinazione dell’equo compenso e sulle convenzioni; segnalare al ministro della Giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie. In merito alle convenzioni, l’articolo 6 della legge 49/2023 prevede sia possibile adottare modelli standard di convenzione, concordati con i Consigli nazionali degli ordini o collegi professionali e che i compensi previsti nei modelli standard si presumono equi fino a prova contraria.
Va ricordato che la legge sull’equo compenso si applica ai professionisti che hanno rapporti di collaborazione con banche, assicurazioni, pubblica amministrazione e con le imprese che nell’anno precedente al conferimento dell’incarico professionale hanno occupato alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro.
Il 30 settembre di ogni anno l’Osservatorio dovrà presentare alle Camere una relazione sull’attività svolta. Ai componenti dell’Osservatorio non spetta alcun compenso, gettone di presenza, rimborso di spese o altro emolumento comunque denominato e a qualsiasi titolo dovuto.