Finanza

Regole e controlli Ue su moneta e attività da blockchain

Norme in approvazione ad aprile e in vigoredal prossimo anno

di Alessandro Galimberti

L’approvazione del regolamento MicaR (Markets in crypto-assets Regulation) attesa per aprile alla Plenaria di Strasburgo dopo due anni di gestazione, fisserà i cardini del mercato dei servizi finanziari “new-tech” in Europa: certezza del diritto, adeguati livelli i tutela dei consumatori e degli investitori, integrità del mercato. Principi più volte scossi dai recenti ”crac” internazionali ma che, almeno negli auspici unionali, sarà più difficile violare a partire dal 2024, quando il Regolamento, a 18 mesi dalla pubblicazione, diverrà auto-attuativo nell’eurozona dei 27. Europa che punta molto sulle attività collegate alla tecnologia decentralizzata «a registro distribuito» (blockchain) che permette una «semplificazione dei processi di raccolta di capitali e il rafforzamento della concorrenza», con le cripto-attività che rappresentano «un approccio più economico, meno oneroso e più inclusivo al finanziamento delle Pmi».

Non solo, utilizzati come mezzo di pagamento, i token offrono «opportunità di pagamenti più economici, più veloci e più efficienti, in particolare su base transfrontaliera, limitando il numero di intermediari».

Ma i problemi della nuova tecnologia, legati alla legislazione frammentaria - quando non del tutto assente - superano oggi i vantaggi: Eba ed Esma sottolineano che, a eccezione della disciplina antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo (implementata in Italia già dal 2017), la maggior parte delle cripto-attività «non rientra nell’ambito di applicazione della legislazione dell’Ue in materia di servizi finanziari e non è soggetta, tra l’altro, alle disposizioni in materia di tutela dei consumatori e degli investitori e di integrità del mercato, sebbene comporti tali rischi».

Nell’ottica di “centralizzare” e controllare un mondo nato su presupposti antagonisti, l’imponente Regolamento fissa, tra l’altro, i requisiti per tutti gli emittenti di token di moneta elettronica: l’autorizzazione quale ente creditizio o istituto di moneta elettronica, oltre a tutta una serie di garanzie per il consumatore-utente (l’emittente deve rimborsare ai possessori di token di moneta elettronica, in qualsiasi momento e al valore nominale, il valore monetario dei token di moneta elettronica detenuti, in contanti o tramite bonifico). Altri obblighi “fondanti” sono il divieto di interessi o di qualsiasi altro beneficio legato alla durata del periodo di detenzione del token, l’informazione continua dei possessori di token collegati ad attività (i cosidetti stablecoin) con gli emittenti tenuti a pubblicare almeno ogni mese e in modo chiaro, preciso e trasparente, l’importo dei token in circolazione e il valore e la composizione delle attività di riserva (cioè le garanzie). Ancora, MicaR esige procedure chiare, standard, eque ed efficienti di trattamento dei reclami, e inoltre obbliga a gestire una «liquidazione ordinata» quando richiesta («piano adeguato per sostenere la liquidazione ordinata delle attività a norma del diritto nazionale applicabile, compresa la continuità o la ripresa di qualsiasi attività critica svolta da tali emittenti o da soggetti terzi»).

Quanto ai nuovi illeciti, sono l’estensione “cripto” delle fattispecie già esistenti, dalla prevenzione degli abusi di mercato relativi alle cripto-attività, al divieto di abuso di informazioni privilegiate e il divieto di divulgazione illecita di informazioni privilegiate, oltre al divieto di manipolazione del mercato.

Versante sanzioni: per le persone giuridiche, sanzioni amministrative di almeno 5 milioni di euro e fino al 3% del fatturato totale annuo. Per le persone fisiche, sanzioni amministrative pecuniarie massime pari almeno a 700mila euro.

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