Ristori a fondo perduto, ok al cumulo con l’indennità di 600 euro
L’interpello 104: non ci sono preclusioni per chi ha ottenuto l’aiuto del Dl cura Italia e chiede il contributo previsto dal Dl 137/2020
Nessun divieto di cumulo del contributo a fondo perduto dell’articolo 1 del decreto Ristori (Dl 137/2020) con quello di 600 euro disposto dall’articolo 27 del decreto cura Italia (Dl 18/2020). Lo chiarisce l’agenzia delle Entrate nella risposta a interpello 104 dell’11 febbraio 2021.
La risposta riguarda il caso di un lavoratore autonomo con partita Iva che ha usufruito dei 600 euro del Dl 18/2020 e chiede se, sussistendo le condizioni di legge, può richiedere anche il contributo a fondo perduto introdotto dal Dl 137/2020.
L’Agenzia risponde affermativamente ricordando che il contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 del decreto Ristori rappresenta un ulteriore beneficio di natura monetaria previsto a seguito del perdurare della situazione di difficoltà in favore dei soggetti maggiormente colpiti dall'emergenza. Esso spetta al ricorrere dei nuovi e differenti requisiti previsti. La norma, inoltre, richiama, in quanto compatibili, le sole disposizioni di cui all'articolo 25, commi da 7 a 14, del Dl 34/2020 (la norma istitutivo del “primo” contributo a fondo perduto) in cui non è stabilito alcun divieto di cumulo. Pertanto, il contribuente potrà usufruire del nuovo contributo pur avendo a suo tempo ottenuto i 600 euro del Dl 18/2020.
Ricordiamo che per chi non ha ottenuto il primo contributo a fondo perduto – come avvenuto nel caso dell’interpello, con ogni probabilità – la possibilità di ottenere il contributo previsto dal Dl Ristori è subordinata alla presentazione della domanda da parte del contribuente.