Servizi professionali tra «colleghi» senza obbligo di Pos
Vendita di valori bollati, pagamenti del bollo auto e delle multe stradali, vendita di carburanti per autotrazione e attività professionale, solo però nei rapporti tra due professionisti. Sarà questa la nuova mappa delle esclusioni dall’obbligo di dover accettare pagamenti con il Pos. Non solo. Una volta modificata la norma primaria, il ministero dello Sviluppo economico, con il Mef, potrà emanare il più volte annunciato provvedimento con cui sarà fissata la sanzione fino a 30 euro per ogni transazione in cui l’esercente, l’artigiano, il commerciante o il professionista neghi l’ultilizzo della moneta elettronica. Non ha dubbi su questo, Sergio Boccadutri (Pd), relatore della Commissione Finanze della Camera sul parere al decreto del legislativo con cui il governo attua la cosiddetta direttiva Ue “Psd2”, sulle commissioni interbancarie dovute per le operazioni basate su carta.
Il voto sul parere , che sarà favorevole se saranno accettate le 9 condizioni e seguite le 10 osservazioni poste dal relatore, è atteso per oggi. Tra le condizioni, certamente più vincolanti per l’Esecutivo nell’adozione del decreto legislativo, va segnalata la possibilità per il cliente di poter revocare il consenso direttamente alla banca dove si ha il conto per ogni singolo rapporto di pagamento. Un primo passo verso la costituzione di un vero e proprio registro dei consensi dove la banca è tenuta a rifiutare al prestatore di servizi l’accesso al conto del cliente che ha negato il consenso. La banca, inoltre, sarà tenuta a informare immediatamente della revoca ricevuta «il prestatore di servizi di disposizione di ordine di pagamento e il prestatore di servizi di informazione sui conti».
Altra questione sollevata da Boccadutri, anche questa posta come condizione al governo, è quella sui costi addebitabili al cliente relativi a informazioni e comunicazioni, con particolare riguardo a quelle relative a “servizi di pagamento” . Nulla dovrebbe cambiare rispetto ai meccanismi oggi in atto ma la richiesta all’Esecutivo è quella di prevedere nel decreto attuativo della Psd2 un chiarimento espresso, «ricorrendo anche ad apposita elencazione tassativa, nonché alla modifica di altri articoli del Tub ovvero alla introduzione nel Tub stesso di apposite previsioni», sui casi nei quali è stabilito il divieto inderogabile di addebitare al cliente spese inerenti alle informazioni e alle comunicazioni. In sostanza, le spese per l’invio dell’estratto conto cartaceo sono esclusivamente quelle effettivamente sostenute dal prestatore e nulla più.
Sulla mappa delle esclusioni, come detto, invece il relatore chiede al governo di prevedere espressamente che, a decorrere dal 30 giugno 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito e di credito. Obbligo che «non trova applicazione» nei casi di oggettiva impossibilità tecnica e in questi casi: vendita di valori bollati; pagamento delle tasse automobilistiche; pagamento delle sanzioni per le violazioni del Codice della strada; vendita di carburanti per autotrazione; esercizio di attività professionale esclusivamente nei rapporti tra professionisti.
Altro invito al Governo è quello di poter estendere la titolarità della carta di credito fisica o virtuale alle amministrazioni pubbliche, così come quella di poter utilizzare la moneta elettronica fisica o virtuale per i pagamenti dovuti a titolo di corrispettivo dalle amministrazioni pubbliche.