Professione

Sotto tiro il professionista attestatore

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di Giovanni Negri

In dubbio il professionista attestatore. E sezioni specializzate con 4 giudici più il presidente dedicate alla materia fallimentare. Sono questi due dei temi chiave sui quali sta lavorando in queste ore, abbastanza febbrili, la commissione Rordorf. Febbrili perchè il ministro della Giustizia ha chiesto di accelerare decisamente i tempi di redazione del decreto legislativo che dovrà recepire la larghissima maggioranza delle disposizioni della legge delega. I lavori dovranno essere conclusi entro il 21 dicembre, per una rapidissima presentazione in Consiglio dei ministri e successivo passaggio parlamentare. Prende quota poi anche l’ipotesi di una moratoria ampia sull’entrata in vigore della riforma che potrebbe arrivare dopo un anno dall’approvazione anche per dare modi di apportare altri aggiustamenti in corso d’opera.

Questo per quanto riguarda il percorso. Nel merito uno dei principali nodi da sciogliere riguarda tuttora, insieme con una compiuta fisionomia delle misure di allerta, la figura dell’attestatore. Ci si confronta tra due ipotesi estreme e altre intermedie. C’è infatti una forte corrente all’interno della commissione che punta alla sua soppressione e un’altra, che fa perno sui rappresentanti dei dottori commercialisti, che vorrebbe conservarla. Ce ne sono però altre portatrici di soluzioni intermedie che potrebbero alla fine prevalere. Si pensa per esempio alla conservazione del professionista solo nel caso del concordato in continuità oppure solo al di sopra di una determinata soglia di valore della procedura. Ancora: nelle procedure di allerta il ruolo dell’attestatore dovrebbe essere svolto dall’organismo di composizione della crisi. Infine: al professionista potrebbe essere affidato un compito in qualche modo “dimezzato”, lasciandogli la competenza sulla veridicità dei dati aziendali e affidano quella sulla fattibilità delle diverse soluzioni della crisi all’autorità giudiziaria.

Prende forma anche la soluzione ordinamentale-organizzativa. Presso ogni tribunale e corte d'appello saranno istituite sezioni specializzate in materia di procedure concorsuali, con un organico di almeno 4 giudici oltre al presidente. Anche in Cassazione verrà realizzata una sezione incaricata della trattazione delle controversie in materia concorsuale e in altre materie omogenee.

Alle sezioni specializzate, in conformità con le disposizioni del Csm, tenuto conto delle dimensioni e dei flussi nelle controversie e nel rispetto del principio di specializzazione, potrà poi essere affidata la trattazione di altri procedimenti civili in aree omogenee a patto che ciò non comporti ritardo nella definizione dei procedimenti concorsuali.

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