Professione

Studi professionali, social network più efficaci se abbinati al sito

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di Paola Parigi

Il gioco di parole serve a mettere in evidenza il maggiore paradosso legato all’uso dei social network per acquisire visibilità da parte di professionisti e di studi professionali.
La comunicazione attraverso questi strumenti, nel suo senso più generale, da parte di commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, medici, agronomi, ingegneri, architetti e via dicendo, infatti, è un tema piuttosto delicato il cui impatto, sul pubblico dei clienti e potenziali tali viene sottovalutato o banalizzato proprio a causa di un uso non “professionale”.

Il professionista deve comunicare affidabilità
L’attività professionale è costituita, per natura, da un insieme di azioni pratiche sommate a prestazioni intellettuali guidate da competenza e affidabilità.
La principale leva azionata da un cliente per guidare la scelta di un professionista sul mercato è infatti la possibilità di accordargli piena fiducia.
Quel che conta, nella percezione di un cliente, non è tanto quello che un professionista fa, ma è come lo fa, spesso indipendentemente dal fatto che ottenga o meno il risultato auspicato.
La comunicazione del valore aggiunto offerto da uno studio di consulenza, giuridica, contabile, tecnica o altro che sia, non può prescindere dunque dal modo con cui viene attuata.
Utilizzare i social con disinvoltura è dunque un bene, a condizione che si tenga conto che improvvisazione e superficialità possono rivelarsi controproducenti, se non dannosi.
Vanno gestite contemporaneamente la professionalità dei contenuti (intesi come non personali, ma legati e attinenti all’attività), e la professionalità della condivisione sui Social, che va attivata cercando di ottenere il massimo del risultato in termini di visualizzazioni, download, ma anche di click e di indicizzazione.

Non basta “postare”: bisogna saperlo fare
Senza addentrarsi negli aspetti più tecnici (che sono appunto il terreno su cui si muovono i Social media manager professionali), al professionista che utilizza i social network in prima persona occorre tener conto di una serie di fattori che sono spesso totalmente estranei alla sua formazione e che egli ignora totalmente.

Questi fattori riguardano:
■se il social network che si è scelto di usare sia il luogo giusto per accogliere e condividere quel contenuto;
■la qualità del contenuto, inteso tanto come argomento, sua attualità, interesse generabile, tanto per il valore aggiunto che l’autore è in grado di aggiungere in termini di elaborazione, linguaggio e stile utilizzati;
■l’uso consapevole delle immagini, che sono “captive”, cioè attirano l’attenzione molto più del solo testo, ma sono spesso incoerenti o, peggio, di proprietà altrui, cioé utilizzate senza disporre dei diritti;
■la personalizzazione e differenziazione dei post in considerazione del Social utilizzato; in questo caso la ripetizione pedissequa e la mera condivizione non pagano e vengono penalizzate dai motori di ricerca.

Altre questioni riguardano l’orario in cui si posta, l’opportunità di sponsorizzare il contenuto, la quantità di pubblico che si può raggiungere, la scelta del proprio target all’interno di questo pubblico e, non ultima, la esperienza e preparazione del pubblico che accoglie il contenuto.

I social network più adatti ad accogliere contenuti di tipo professionale sono LinkedIn, Facebook, Twitter, You Tube, Telegram e Slideshare. Tutti i Social sono più potenti se utilizzati in abbinamento con il sito dello studio e se si dispone di strumenti di misurazione delle attività. Lo stesso contenuto, ad esempio, va condiviso in modo diverso per ciascuno dei social menzionati e raggiunge un pubblico differente, ma, in virtù dell’effetto che, in gergo, si chiama funnel (l’imbuto), consentirà di intercettare il bisogno latente di un cliente -inconsapevolmente - potenziale.

Avere un bel sito di studio, se si gestisce e cura un buon profilo LinkedIn, magari corredato da una pagina “di studio” professionale, oggi è sempre meno importante. La fruizione dei contenuti è mobile, sporadica ed estemporanea, la possibilità di interconnettere gli strumenti, pressoché infinita e fornisce gratuitamente opportunità notevolissime.

Un professionista può pubblicare un profilo personale completo, descrivere la propria attività e portfolio di esperienze, ricevere endorsment da clienti, contatti e colleghi, farsi trovare attraverso mappe personalizzate, arricchire il proprio lavoro di immagini, miniconferenze in video, contenuti audio, articoli, massime, sentenze, digressioni culturali e allo stesso tempo condividere e commentare contenuti di altri che rientrino nella sua sfera di interesse.

Questi strumenti sono potenti e utili a convogliare contatti e interesse verso la propria attività, ma soprattutto a confermare online una reputazione che deve essere costruita offline, attraverso la qualità del proprio lavoro, che è e resta, il volano della promozione dell’attività professionale.

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