Tempi brevi per ottenere il via libera di Invitalia
Tra il 19 maggio ed il 31 dicembre 2020 ci deve essere un aumento di capitale di importo minimo di 250mila euro.
Le società che intendono emettere gli strumenti finanziari – e che possiedano le caratteristiche soggettive ed oggettive previste dai commi 1 e 2 dell'articolo 26 del Dl Rilancio – devono deliberare ed eseguire tra il 19 maggio ed il 31 dicembre 2020 un aumento di capitale di importo minimo pari a 250mila euro.
Il decreto attuativo prevede che – dopo l'esecuzione dell'aumento di capitale – la società emittente invii una istanza di accesso a questa misura di sostegno utilizzando un modello che dovrà essere reso disponibile sul sito web di Invitalia. L'istanza, da firmarsi digitalmente e trasmettere esclusivamente per via telematica con la procedura che il gestore dovrà mettere a disposizione sul proprio sito, dovrà essere accompagnata dagli altri documenti richiesti per la verifica della sussistenza dei requisiti di legge, e potrà essere presentata solamente a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto attuativo sui siti web del Mef e del Mise. Le richieste saranno esaminate in base all'ordine cronologico di ricevimento con una procedura valutativa con procedimento a sportello, e saranno soddisfatte sino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie del fondo patrimonio Pmi, fissate a 4 miliardi di euro.
I tempi si preannunciano abbastanza veloci: servono 10 giorni a Invitalia per valutare le istanze e i documenti allegati, salvo una richiesta all'emittente di informazioni supplementari, per la quale essa avrà 10 giorni di tempo per rispondere, ed altrettanti per Invitalia per decidere sull'accoglimento o il rigetto della domanda.
Una volta accolta l'istanza, Invitalia entro dieci giorni sottoscriverà gli strumenti finanziari e verserà il prezzo di sottoscrizione sul conto corrente dedicato aperto da parte della società emittente.
L'iter che precede il deposito dell'istanza è quello già noto agli operatori, rappresentato dagli atti necessari alla formalizzazione ed esecuzione di un aumento di capitale sociale in denaro da parte delle società di capitali, nella redazione dei quali, tuttavia, occorre che le società emittenti prestino particolare attenzione.
Il contenuto degli atti non è infatti rimesso alla società, ma dovrà essere conforme ai modelli che dovranno essere resi disponibili, sempre sul sito web di Invitalia, riguardo al testo della delibera di emissione degli strumenti finanziari, con allegato il testo del regolamento applicabile al prestito obbligazionario o al titolo di debito. Tali regolamenti dovranno infatti essere conformi ai termini ed alle condizioni contenute nel prospetto allegato al decreto interministeriale.
Sul sito web di Invitalia, infine, dovranno essere resi disponibili anche i testi delle autocertificazioni e delle dichiarazioni sostitutive di atto notorietà ex articolo 47 del Dpr 445/2000, da allegare all'istanza e necessari per documentare almeno inizialmente l'esistenza di condizioni di tipo positivo per l'accesso alla misura, ovvero l'inesistenza di circostanze ostative, come previste dall'articolo 26 commi 1, 2 e 12, e dal decreto attuativo.
A prescindere dai documenti allegati all'istanza, tuttavia, Invitalia si riserva il diritto di effettuare controlli ed ispezioni anche a campione presso ciascuna società emittente. Qualora essa non avesse avuto diritto agli strumenti finanziari e abbia quindi autocertificato, dichiarato o allegato documenti o dati non rispondenti al vero, si applica l'articolo 9 del decreto legislativo 123/1998 che, oltre a stabilire una sanzione da due a quattro volte l'importo indebitamente fruito, rende privilegiato il credito restitutorio di Invitalia.