Contabilità

Tfm, la deduzione scatta solo con atti di data certa

immagine non disponibile

di Paolo Meneghetti

Chiarimenti stringenti e forse eccessivamente rigorosi da parte dell’agenzia delle Entrate con una risposta di consulenza giuridica (n.901-4/2018)sul tema delle condizioni, verificatesi le quali, sia possibile per la società dedurre il trattamento di fine mandato (Tfm) amministratori per la quota di competenza che in ciascun anno viene imputato.

GUARDA GLI ESEMPI

Il nodo delle norme

Il tema ha suscitato un notevole dibattito poiché la deducibilità poggia sul combinato disposto di due norme (articolo 105 e articolo 17 del Tuir) che è stato variamente interpretato nel corso di questi anni. Da una parte l’articolo 105 Tuir sancisce la possibilità di dedurre le quote maturate nell’esercizio di indennità di cui all’articolo 17, comma 1, lettera. c) del Tuir) e, cioè, appunto, le quote Tfm per amministratori di società. Il dibattito verte su un punto fondamentale: il richiamo all’articolo 17 lett c) del Tuir serve solo per individuare il tipo di indennità la cui imputazione è deducibile, oppure occorre applicare tutta la normativa inserita in quell’articolo 17? Se si applicasse la seconda ipotesi sarebbe necessario dimostrare che il diritto all’indennità deriva da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto amministrativo. La dottrina e in parte la giurisprudenza di merito (parere Cndcec del 9 gennaio 2009, norma Adc 180/2011, Ctp Brescia, sentenza 90/1/12) ha sostenuto, con un condivisibile ragionamento, la prima tesi e cioè che il diritto alla deduzione deriva semplicemente dalla imputazione a conto economico della quota maturata, poiché il richiamo all’articolo 17 serve solo per qualificare il tipo di indennità deducibile, mentre l’agenzia delle Entrate (risoluzione 211/2008) e alcune pronunce della Cassazione (sentenze 18752/2014 e 10959/2007) hanno sostenuto la tesi contraria e cioè che la deduzione è subordinata al rispetto delle condizioni previste nell’articolo 17 del Tuir, quindi sussistenza di atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto.

La risposta delle Entrate

In questo scenario si inserisce la richiesta di consulenza giuridica in questione, in cui, partendo dal presupposto che la tesi delle Entrate sia valida, ci si chiedeva con quali modalità debba essere dimostrata l’anteriorità dell’atto rispetto all’inizio del rapporto amministrativo.

In modo particolare, il quesito verte sul caso frequente in cui il diritto alla indennità derivi da previsione statutaria e l’amministratore sia nominato già con l’atto costitutivo. Si sostiene da parte dell’interpellante che la norma parla di anteriorità del diritto al Tfm, non di anteriorità con riferimento alla quantificazione dell’entità del Tfm. Pertanto in linea con questo approccio si propone quale corretto comportamento quantificare il Tfm con delibera assembleare a cui conferire data certa, in un momento successivo alla nomina, posto che l’anteriorità del diritto al Tfm alla nomina dell’amministratore è certificata dalla previsione statutaria.

Questa tesi, però convince solo parzialmente l’Agenzia che per un verso afferma che l’articolo 17, comma 1, lettera c) del Tuir prevede quale presupposto l’accantonamento al fondo l’esistenza di un titolo avente data anteriore all’inizio del rapporto, e già sul punto si potrebbe facilmente obiettare che l’articolo 17 non ha affatto come oggetto la deducibilità della quota Tfm ma si limita a stabilire le condizioni che permettono di beneficiare della tassazione separata in capo al percipiente amministratore.

Per altro verso ritiene che in presenza di previsione statutaria che attesta al diritto alla percezione del Tfm e nomina dell’amministratore avvenuta in sede costitutiva, la delibera di quantificazione possa avvenire entro la fine del medesimo esercizio di costituzione, aggiungendo però che ai fini di dedurre la quota anche negli esercizi successivi sarà necessario quantificare l’importo ogni singolo anno con atto di data certa anteriore all’inizio di ciascun esercizio.

La tesi sembra, a chi scrive, eccessivamente rigorosa, poiché al di là del fatto che già in sé è opinabile che la deducibilità sia condizionata da atto di data certa, la pretesa poi di generare un atto anteriore a ogni singolo esercizio appare priva di copertura normativa, specie nei casi in cui la quota Tfm sia uguale ogni anno o sia prevista quale percentuale stabile del compenso annuo.

GUARDA GLI ESEMPI

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©