Trust, San Marino punta a un modello internazionale ed elimina il parere di conformità
La Repubblica di San Marino ha approvato le norme che da tempo erano state proposte per lo snellimento e l’aumento dell’attrattività dei trust sammarinesi. Con la legge 123/2019 del 5 agosto scorso vengono introdotte due importanti novità (oltre a vari aggiornamenti) nella legge 42 del 2010 che disciplina l’istituto del trust a San Marino.
La prima novità è rappresentata dall’eliminazione del «parere di conformità», vale a dire una sorta di certificazione attestante il rispetto della normativa sammarinese, che doveva emettere un notaio sammarinese, prevista ai sensi del previgente articolo 6, comma 1, lettera b), della legge 42/2010, e che doveva essere prodotta al notaio straniero rogante l’atto istitutivo, preventivamente alla stipula alla quale veniva allegato. Di fatto la norma impediva, specie ove la legge regolatrice del trust fosse stata scelta in giurisdizioni “lontane”, anche geograficamente, la correzione o la variazione del testo durante la stipula dell’atto, rendendo in pratica molto difficile il coordinamento con la normativa.
La seconda modifica di rilievo è costituita dall’eliminazione per tutti i trust gestiti da trustee non sammarinesi, dell’affidamento al cosiddetto «agente residente sammarinese» dell’istituzione e della tenuta del «Libro degli eventi». La legge 123/2019 riforma l’articolo 28 della legge 42/2010 e chiarisce che solo il trustee, anche se straniero, ha la responsabilità dell’istituzione e tenuta del Libro degli eventi. La prassi prima, e la legge ora, hanno individuato nel libro degli eventi un punto di riferimento essenziale per «la memori» dei fatti e delle varie decisioni o nomine che riguardano il trust (nonché un valido ausilio per le verifiche degli organi di vigilanza).
La delega del trustee non residente all’agente locale per la tenuta di questa documentazione ha sempre suscitato diverse perplessità, sia in ordine all’efficacia del coordinamento, sia in tema di riservatezza, verso una figura, quella dell’agente, che dovrebbe avere, come ora ha, solo ed esclusivamente un ruolo amministrativo e di “domiciliazione” per i trust gestiti da trustee non residenti a San Marino.
Indubbiamente le modifiche hanno anche la finalità di limitare i costi diretti ed indiretti ove venisse scelta la legge sammarinese sui trust: si elimina così il ruolo di certificatore del notaio locale mentre l’agente residente fa unicamente da tramite tra il trustee non residente e il Registro dei trust locale.
Le norme adottate rappresentano un primo segnale di rinnovamento e rilancio per una giurisdizione che sta attraversando un periodo molto difficile, e che, auspicabilmente, consentirà di aumentare il numero dei trust attualmente iscritti presso il Registro dei trust tenuto presso l’autorità di vigilanza, in pratica presso la Banca centrale sammarinese, che dichiara esistenti al 31 marzo 2019 unicamente 136 trust.