Contabilità

Per i macchinari «bonus differito» al test di convenienza

di Chiara Vanni (studente XIX master tributario del Sole 24 Ore)

Con la conferma, in sede di conversione, del bonus per gli investimenti in beni strumentali nuovi concesso dal decreto Competitività (Dl 91/2014), è tempo per le imprese di valutare l'effettivo impatto economico che l'agevolazione comporta. Nel calcolo della convenienza sul «se» investire e sul «come» farlo, i titolari di reddito d'impresa, unici destinatari dell'incentivo, dovranno tenere in considerazione diversi fattori, in particolare l'effetto che si produrrà a livello finanziario in virtù della fruibilità differita del credito e l'opportunità di concentrare l'investimento in un unico periodo d'imposta.
L'investimento agevolabile potrà essere effettuato a partire dal 25 giugno 2014 e fino al 30 giugno 2015. L'incentivo consiste nella concessione di un credito d'imposta determinato nella misura del 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti realizzati nei cinque periodi d'imposta precedenti. L'importo dell'investimento non deve essere inferiore a 10mila euro per singolo bene e, così come nella cosiddetta Tremonti-ter (Dl 78/2009), i beni agevolabili sono soltanto quelli compresi nella divisione 28 della Tabella Ateco 2007, salvo poche aperture concesse dall'amministrazione finanziaria (circolari 44E/2009 e 12E/2010).
Il credito può essere usato in compensazione per il pagamento di tributi e contributi nel modello F24, a partire dal secondo anno successivo a quello dell'investimento, in tre quote annuali di pari importo come previsto dall'articolo 17 del Dlgs 241/1997. Nel caso, quindi, di investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2014, il credito sarà compensabile, per terzi, nel corso dei periodi d'imposta 2016, 2017 e 2018, mentre per i costi sostenuti nella prima parte del 2015 la compensazione slitterà di un'annualità.
Ipotizzando un tasso di sconto del 5%, ciò comporta che la misura effettiva del credito d'imposta, valutato al momento dell'investimento, perde oltre due punti percentuali, attestandosi attorno al 12,97%. Se, ad esempio, l'investimento effettuato in eccedenza nel 2014 è pari a 20mila euro, il credito che ne deriva, di valore nozionale pari a 3mila euro, ha un valore effettivo attualizzato di 2.594 euro.
Un'ulteriore considerazione attiene il timing dell'operazione. A questo proposito, per l'individuazione del momento di effettuazione, si fa riferimento ai criteri di competenza dei costi stabiliti dall'articolo 109 del Tuir in funzione delle modalità di acquisizione dei beni.
Le modalità di calcolo del credito suggeriscono di concentrare gli investimenti agevolabili in un unico periodo d'imposta. Come anticipato, il credito ha come base di calcolo lo scostamento dell'ammontare degli investimenti rispetto alla media del quinquennio precedente, con la possibilità di escludere il periodo con l'importo più elevato. Il meccanismo di determinazione si muove a scorrimento, per cui se per il 2014 il confronto andrà effettuato con le annualità 2009-2013, per il 2015 il riferimento è ai periodi 2010-2014. Non è peraltro previsto un meccanismo di ragguaglio ad anno, che prenda in considerazione il fatto che il lasso temporale preso di volta in volta in esame è semestrale. Ne deriva che, per sfruttare al massimo lo scostamento realizzabile, sarà opportuno sostenere gli investimenti, in alternativa, tra 25 giugno e 31 dicembre 2014 oppure tra 1 gennaio e 30 giugno 2015, evitando in tal modo di duplicare la franchigia entro cui il credito non è concesso, costituita dalla media del quinquennio.
Un esempio chiarirà meglio il concetto: ipotizziamo di dover effettuare due investimenti, rispettivamente per 10mila euro e 25mila euro, con una situazione negli esercizi precedenti come descritto in tabella. Se decidiamo di sostenerne i costi separatamente, per la prima parte nel 2014 e per la seconda nel 2015, il credito (nozionale) che ne deriva è pari a 2.925 euro (si veda l'esempio numero 1).
Se invece decidiamo di concentrare gli investimenti, ad esempio nei primi mesi del 2015, il credito risulterà più elevato, pari a 4.537,50 euro, in quanto la franchigia troverà incidenza una sola volta (relativamente alla media del quinquennio 2010-2014 e non anche 2009-2013; si veda l'esempio numero 2).
Da ultimo, per determinare invece se sia più vantaggioso investire nel semestre in corso o nel primo del prossimo anno, due sono gli argomenti da tenere in considerazione:
•Da una parte, posticipare l'operazione potrebbe comportare il vantaggio di abbassare la media del quinquennio di riferimento e, quindi, la franchigia entro cui il credito non è concesso;
•Effettuarla entro il 31 dicembre, dall'altro lato, permette di guadagnare, in termini di attualizzazione, fino ad un anno di sconto, quindi, a seconda del tasso utilizzato, quasi un punto percentuale. Basti pensare allo stesso investimento sostenuto, in alternativa, il 31 dicembre 2014 o il 1 gennaio 2015: nel primo caso il credito inizierà ad essere esigibile a distanza di un anno (1° gennaio 2016), mentre nel secondo caso si dovrà, di fatto, aspettare un periodo di tempo doppio (1° gennaio 2017).

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