Professione

Bonus ricerca esteso al 2023: nuova Sabatini fino a 4 milioni

di Carmine Fotina

Sarà la nuova riunione di oggi del preconsiglio a decidere la versione finale del decreto crescita, che dovrebbe approdare al Cd, di domani insieme al Ddl sul dissesto idrogeoologico e a quello “salva mare” incentrato sulla promozione e il recupero dei rifiuti in mare. Ieri l’incontro è stato aggiornato non solo per risolvere i problemi sulle singole norme ma anche per chiarire le coperture. Imu sui capannoni, taglio progressivo dell’Ires, superammortamento sono tutte misure che piacciono alla maggioranza ma potrebbe essere necessario fare delle scelte pe rmotivi di cassa. Situazione ancora aperta sui Pir (Piani individuali di risparmio) e sui 300 milioni per spingere gli investimenti in zone economiche speciali.

Fisco, garanzie, immobili

Il credito di imposta per la ricerca e sviluppo viene prorogato fino al 2023 ma con un alleggerimento. Infatti il beneficio fiscale passa al 25% per qualsiasi tipologia di spesa, mentre attualmente ammonta al 50% per le spese riferite a personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, nonché per quelle derivanti da contratti stipulati con università, enti e organismi di ricerca, start-up e Pmi innovative. Per il calcolo del beneficio varrà sempre il principio dell’incremento di spesa, ma rispetto al triennio 2016-2018 e non più rispetto al 2012-2014 come da vecchia norma. Per l’Erario si stima un effetto di 369,5 milioni annui.

Rivista e corretta la norma sull’obbligo del reverse charge per far emeregere imponibile Iva nelle vendite su piattaforme digitali di tablet, telefonini e console. Il ruolo di soggetti passivi d’imposta per le chi facilita la cessione di questi prodotti è differita al 1°gennaio 2021. Fino a quella chi vende on line questi prodotti dovrà trasmettere all’agenzia delle Entrate, per ciascun fornitore, tutti i dati sulle unità vendute in Italia. Le comunicazioni saranno trimestrali e il primo invio dovrà essere effettuato, secondo le modalità indicate dalle Entrate, entro il prossimo mese di luglio.

Confermata la sezione del Fondo di garanzia Pmi riservata ai portafogli di finanziamenti per le medie imprese e small mid cap, con importo massimo garantito di 3,5 milioni. Si ipotizza una dote da 150 milioni. Al tempo stesso la garanzia statale varrà anche per progetti finanziati da piattaforme di “social lending” e crowdfunding”. In vista anche il rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa: possibile assegnazione di 100 milioni.

Nel testo spunta anche l’estensione agli enti territoriali del perimetro dei soggetti che possono contribuire al piano di cessione di immobili pubblici.

Gli incentivi del Mise

L’ultima bozza modifica parzialmente la norma sulla “Nuova Sabatini” filtrata nei giorni scorsi. Il tetto al finanziamento agevolato accordabile a ciascuna impresa non viene eliminato ma salirebbe a 2 a 4 milioni. Nel capitolo degli incentivi ideati dal ministero dello Sviluppo, al momento figurano 80 milioni per i contributi alla capitalizzazione delle piccole imprese, 140 milioni per progetti di ricerca nel settore dell’economia circolare, 21 milioni per voucher alle startup che brevettano. Tutte le cifre sono comunque ancora al vaglio della Ragioneria, compresi i 100 milioni che dovrebbero essere assegnati a un mix di contributo in conto impianti e di finanziamento agevolati per processi di trasformazione digitale delle Pmi. Arriva poi l’estensione della misura “Nuove imprese a tasso zero”, aperta a imprese costituite da non più di 5 anni, mentre ora il limite è di 12 mesi. La durata del mutuo agevolato, poi, viene aumentata da 8 a 10 anni. Previste anche procedure semplificate per la chiusura di circa 1.300 procedimenti pendenti relativi a patti territoriali e contratti d’area. Confermati al momento il registro per i marchi storici in chiave antidelocalizzazione e il contrassegno di Stato “made in Italy”.

Fondi ai comuni, Beni culturali

Nel testo compare anche l’assegnazione da parte del Mise alle amministrazioni comunali di contributi, nel limite di 500 milioni per il 2019, per la realizzazione di progetti su investimenti per l’efficientamento energetico e lo sviluppo sostenibile. Resta infine, ma rivista, almeno nelle bozze di ieri, la norma per accelerare i lavori dei privati su proprietà vincolate, che hanno bisogno del via libera della soprintendenza per i Beni culturali. Passa da 120 a 90 giorni il termine per il rilascio dell’autorizzazione, oltre i quali scatta il silenzio-assenso, ma resta la possibilità di sospendere i termini se vengono chiesti chiarimenti, elementi integrativi o accertamenti tecnici. Ma l’ufficio legislativo del ministero dei Beni culturali avrebbe ribadito la necessità di riformulare la misura, rendendola tra l’altro transitoria per 2 anni.

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