Finanza

Scelta principi opzionale per chi negozia su Mtf

Il Ddl Capitali interviene anche sulla tipologia di bilanci che alcuni soggetti quotati debbono redigere con l’articolo 6

Il Ddl Capitali varato recentemente dal governo per favorire l’accesso ai mercati di borsa delle Pmi attraverso norme volte a semplificare i processi di quotazione interviene altresì sulla tipologia di bilanci che taluni soggetti quotati debbono redigere. Ma lo fa con una previsione che non appare del tutto chiara. Vediamone il perché.

La norma in questione è contenuta nell’articolo 6 che è rubricato «Estensione alle società aventi azioni negoziate su MTF della facoltà di redigere il bilancio secondo i principi contabili internazionali». Vista così la norma parla di facoltà. In realtà occorre considerare che attualmente, per i soggetti che sono quotati presso Euronext Growth Milan (ovvero l’ex Aim) sussiste già la possibilità di redigere il bilancio secondo i principi contabili nazionali oppure secondo gli Ias/Ifrs. Ciò risponde a una condivisibile logica per cui sarà la singola società a stabilire quali principi sono più adeguati al suo status. Se infatti vi è già una forte apertura internazionale allora la società potrà optare per gli Ias/Ifrs, che potranno essere più attrattivi favorendo dei confronti più agevoli. Viceversa, se questa esigenza non è ancora primaria la società potrà decidere di restare nel comparto Oic.

Non ci dobbiamo dimenticare che già oggi talune realtà chiuse (non quotate) che tuttavia per esigenze finanziarie o di mercato hanno forti interrelazioni con l’estero possono decidere di utilizzare i principi internazionali per il bilancio consolidato. Anche perché non ci sono implicazioni fiscali.

Vediamo dunque la nuova norma cosa stabilisce. Di fatto, al di là della rubrica, essa introduce nel corpo dell’articolo 2, comma 1, del Dlgs 38/2005 una nuova fattispecie che è quella della lettera a-bis, che riguarda appunto le società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione ex articolo 1, comma 5-octies, lettera a), del Testo unico della finanza. Ricordiamo altresì che l’articolo 2 in questione riguarda l’ambito di applicazione del decreto legislativo n. 38 del 2005 relativo alle opzioni in materia di principi contabili internazionali. Esso disciplina una serie di soggetti, fra cui ad esempio le quotate, le banche, le imprese assicurative, per stabilire successivamente, attraverso gli articoli 3 (bilancio consolidato) e 4 (bilancio di esercizio), che tipo di obblighi o facoltà tali soggetti dell’articolo 2 abbiano. Pertanto al momento le società con azioni quotate su Mtf vengono inserite nel predetto articolo 2, nella nuova lettera a-bis che segue la lettera a, destinata invece alle società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati. Ma non c’è alcun richiamo a tale nuova lettera a-bis nell’ambito dei successivi articoli 3 e 4 che stabiliscono in che modo vadano redatti rispettivamente il bilancio consolidato e quello di esercizio.

Giova segnalare un altro aspetto, ovvero che l’attuale articolo 2-bis del Dlgs 38/2005, introdotto con la legge di bilancio del 2019, ha previsto la facoltà di applicazione dei principi internazionali per i soggetti (di cui all’articolo 2) che non siano ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato. Quindi questa norma ha condivisibilmente previsto un’apertura, volta all’utilizzo degli Ias/Ifrs, per chi lo voglia fare sebbene non sia quotato. Tipico il caso delle banche di credito cooperativo non quotate.

Se dunque il trend appare quello di consentire delle libere scelte in questo campo, quantomeno per taluni soggetti, non si comprende fino in fondo quale sia la finalità dell’articolo 6 del Ddl Capitali. Perché se lo spirito è quello di semplificare e far sviluppare il mercato dei capitali nostrano, partendo dall’assunto che i soggetti dell’Euronext Growth Milan sono spesso Pmi di dimensioni più contenute, sembrerebbe più logico lasciare loro, cosi come è attualmente, la possibilità di decidere se utilizzare i principi Oic oppure gli Ias/Ifrs.

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