Imposte

Credito d’imposta sugli investimenti, chance prenotazione entro fine anno prima della riduzione

Con il mancato rinnovo inserito nel Ddl di Bilancio, dal 2023 netta diminuzione delle agevolazioni, a meno che la manovra non proroghi la misura

di Stefano Vignoli

Con la fine dell’anno, i professionisti – e soprattutto le imprese – si trovano a dover fare i conti con l’opportunità di prenotare gli investimenti entro il 31 dicembre per beneficiare del credito di imposta nella misura prevista per il 2022, anche se l’investimento si perfeziona nel 1° semestre 2023.

La prima bozza del Ddl di Bilancio per il 2023, infatti, non contiene interventi per ripotenziare il piano Transizione 4.0, ma solo il rinnovo di un anno del credito d’imposta per attività di formazione 4.0. Dal 1° gennaio 2023, perciò, il quadro delle agevolazioni pare destinato a peggiorare.

Ma procediamo con ordine, ricordando in primo luogo che la platea dei soggetti destinatari riguarda anche i lavoratori autonomi per il bonus investimenti ordinari mentre l’agevolazione riferita agli investimenti materiali e immateriali 4.0. è confinata al mondo delle imprese.

Il credito di imposta ordinario, che riguarda l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali nuovi, anche in leasing, è pari al 6% nel 2022 (nei limiti di 2 milioni di euro per gli investimenti in beni materiali e un milione per gli immateriali) e cessa il 31 dicembre 2022.

Il vantaggio dell’anticipo

Per il bonus investimenti 4.0 riferito a beni strumentali indicati nell’allegato A alla legge 232/2016, il vantaggio di anticipare l’investimento al 2022 è ancor più rilevante in quanto il credito di imposta compete:

● nella misura del 40% fino a 2,5 milioni di euro (scenderà al 20% nel periodo 2023-2025)

● nella misura del 20% per la quota di investimento eccedente 2,5 milioni fino a 10 milioni (10% dal 2023)

● nella misura del 10% per gli investimenti compresi tra 10 e 20 milioni (5% dal 2023).

Le agevolazioni competono a condizione che i beni acquistati posseggano il requisito della novità, requisito che non viene meno se l’impresa effettua successivamente all’acquisto un’operazione di sale and lease back del nuovo macchinario (così l’Agenzia con circolare 4/E/2017 con riferimento a super e iper ammortamento) ed anche quando prima dell’acquisto il bene sia detenuto a titolo di comodato se assimilabile a un periodo di prova del bene (interpello 63/E/2020).

Cosa succede dal 2023

Dal 2023 diminuisce anche l’interesse a effettuare investimenti 4.0 in beni strumentali immateriali (allegato B alla legge 232/2016): il credito di imposta scende al 20% a fronte dell’aliquota maggiorata al 50% prevista per il 2022. In tutti questi casi, per congelare i vantaggi 2022, è necessario che entro il 31 dicembre 2022:

● risulti accettato dal venditore l’ordine di acquisto;

● sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

In questo modo è possibile beneficiare del credito di imposta nella misura prevista per il 2022 a condizione che l’acquisto avvenga entro il termine del 30 giugno 2023 e ciò anche quando si decida di effettuare l’investimento con leasing finanziario purché l’acconto versato nel 2022 venga poi utilizzato in compensazione del maxicanone ovvero, quando restituito dal fornitore, venga versato alla società di leasing un maxicanone di importo almeno pari all’acconto e a condizione di fare esplicito riferimento nel contratto di leasing all’ordine originariamente effettuato con il fornitore del bene (risoluzione 132/E/2017 in merito a super e iper ammortamento).

La proroga

Oltre alle possibili novità della legge di bilancio 2023 c’è un altro aspetto che dissuade le imprese a prenotare gli investimenti a fine anno, ovvero il rischio che la scadenza del 30 giugno si riveli troppo ravvicinata per via della crisi delle materie prime e della componentistica: si pensi all’ordine di un autocarro (investimento ordinario) entro la fine dell’anno con tempi di consegna che le case automobilistiche non sono in grado di assicurare per il 1° semestre 2023.

Per questi motivi c’è da auspicare che il legislatore intervenga per prolungare il termine “lungo” come già avvenuto in riferimento al 2021 con l’articolo 3 quater del Dl 228/2021 che ha differito al 31 dicembre 2022 il termine per effettuare gli investimenti prenotati nel 2021.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©