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Il compenso al socio amministratore di una Stp

Il compenso erogato al socio non titolare di partita Iva per l’attività di amministratore svolta va qualificato come reddito assimilato ai redditi di lavoro dipendente

di Gianluca Dan

La domanda

Alla luce dei chiarimenti forniti dall’agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello 904-1126/2017, si chiede qual è la qualificazione fiscale del reddito percepito da un soggetto per lo svolgimento di un incarico, ex articolo 2345 del Codice civile («Prestazioni accessorie»), di amministratore di una società tra professionisti (Stp), avente forma di società di capitali, di cui è socio. Tale soggetto ha obblighi particolari per quanto riguarda l’apertura della partita Iva? Si evidenzia che i soci della Stp sono tutti dottori commercialisti iscritti all’Albo di competenza, il socio amministratore non è in possesso di una partita Iva individuale e l’ufficio di amministratore rientra nell’oggetto tipico della professione di dottore commercialista.

Nel caso descritto, il compenso percepito dal socio per lo svolgimento dell’incarico di amministratore della Stp costituita in forma di società di capitali, di cui è socio, è qualificato come reddito assimilato a reddito di lavoro dipendente, ex articolo 50, comma 1, lettera c-bis, del Dpr 917/1986, Tuir; pertanto, il socio amministratore non è tenuto ad aprire una partita Iva individuale. Questa qualificazione fiscale trova conferma nella risposta all’interpello n. 904-1126/2017 della direzione ...