Controlli e liti

Giustizia tributaria, resta il vincolo sui togati

Il Governo fa marcia indietro: la Cpgt dovrà essere composta da un magistrato proveniente, rispettivamente, dalle giurisdizioni ordinaria, amministrativa, contabile e militare

di Ivan Cimmarusti

La nuova composizione dell’organo di autogoverno della giustizia tributaria (Cpgt) - come prevista dalla legge di riforma 130/2022 - non si tocca. Il Governo fa marcia indietro rispetto all’iniziale intenzione di modificare la struttura della componente togata, che dunque dovrà essere composta, «in ogni caso», da un magistrato proveniente, rispettivamente, dalle giurisdizioni ordinaria, amministrativa, contabile e militare.

L’ipotesi di cambiare la struttura del Cpgt, togliendo il vincolo di un togato per ogni giurisdizione, era emersa nei giorni scorsi con una prima bozza del decreto Pnrr, in discussione oggi al Consiglio dei ministri. Nella nuova formulazione quella modifica è venuta meno ma restano tutte le nuove disposizioni che il viceministro delle Finanze, Maurizio Leo, ha inserito nel Dl per accelerare l’iter di attuazione della giurisdizione riformata, come ci chiede la Commissione europea.

Tuttavia, le cose potrebbero non essere così lineare. I problemi ruotano attorno all’interpello per il reclutamento nel tributario di 100 magistrati delle altre giurisdizioni, che dovrebbero ricoprire ruoli direttivi e semi direttivi nelle Corti di giustizia di I e II grado, oltre ad essere tra i soggetti eleggibili all’interno della componente togata del Cpgt, il Csm della giustizia tributaria. Il bando è scaduto il 14 febbraio. Al Sole 24 Ore risultano arrivate solo 37 domande sui 100 posti: 32 sono di giudici ordinari, tre di amministrativi ed una sola da parte di toghe contabili e militari. Sulla carta, dunque, ci sarebbe la possibilità di costituire l’organo di autogoverno come previsto dalla legge di riforma 130 del 2022. Ma c’è un aspetto di cui tener conto: quei due magistrati, il contabile e il militare, essendo gli unici della loro categoria ad aver fatto domanda, saranno automaticamente eletti alle prossime votazioni per il nuovo Cpgt, previste per il 31 maggio prossimo. Un’eventualità che può sollevare non poche polemiche, senza considerare il rischio di impugnazioni davanti alla giustizia amministrativa. Un altro aspetto di cui si dovrà tener conto è che con soli 37 magistrati professionali disposti a entrare nel tributario, si dovrà cercare altrove i rimanenti 63, arrivando così ai 100 previsti dall’interpello. Non è escluso che ci possa essere una apertura verso la catena di giudici onorari laici, da far entrare nella giurisdizione con concorsi ad hoc.

In relazione, invece, alle sanatorie delle liti pendenti in Cassazione, il Dl in arrivo prevede che, per la definizione introdotta dall’ultima manovra e in scadenza il 30 giugno 2023, l’agenzia delle Entrate trasmetta alla cancelleria della Cassazione entro il 10 luglio 2023 l’attestazione informatica dell’avvenuta presentazione della domanda di definizione e del versamento («fermi restando gli oneri posti a carico del contribuente»). Mentre per la precedente definizione, i cui termini di adesione scadevano il 16 gennaio, la trasmissione dell’attestazione informatica dovrà essere effettuata entro il 31 marzo 2023.

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