Finanza

Progetti di innovazione: contributi diretti o servizi a costi agevolati

Obiettivo trasferimento tecnologico; incentivi non cumulabili con il credito d’imposta per ricerca e sviluppo

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di Roberto Lenzi

Il Pnrr stanzia i fondi per rendere servizi alle imprese tramite i centri di competenza ad alta specializzazione e tramite i poli di innovazione digitale. Gli incentivi – che possono arrivare, per le piccole imprese, al 100% della spesa – non sono cumulabili col credito di imposta per attività di R&S o per l’innovazione. Questo prevede il decreto 10 marzo 2023 del ministero delle Imprese e del made in Italy, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 aprile. Disponibili 350 milioni.

I servizi ammissibili

Alle imprese verranno erogati servizi a costi agevolati o contributi diretti alla spesa per la realizzazione di progetti di innovazione.

I servizi per i quali è prevista l’agevolazione vanno dalla valutazione del livello di maturità digitale dell’impresa, con contributi che possono arrivare al 100% della spesa per le piccole imprese, al 90% per le medie e al 40% per le grandi imprese. Possono riguardare servizi inerenti la prova prima dell’investimento con incentivi previsti del 100%, 80%, 30%, a seconda della dimensione. Possono essere relativi alla formazione sull’utilizzo di tecnologie e soluzioni innovative, in questo caso il contributo cambia, oltre che a seconda della dimensione dell’impresa, anche in base al fatto se la formazione dura più o meno di 24 ore.

Possono riguardare consulenze e l’assistenza su protezione della proprietà Intellettuale con incentivi del 70%, 60% e 50 per cento. Possono riguardare l’accesso ai finanziamenti con fondo perduto del 70%, 60% e 50%. I servizi possono essere inerenti a innovazione di processo o di prodotto o riguardare interventi di innovazione.

I centri che erogano i servizi

I servizi possono essere rilasciati da centri di competenza ad alta specializzazione, poli d’innovazione digitale (Edih) e Seal of excellence. I centri di competenza ad alta specializzazione sono consorzi costituiti nella forma di partenariati pubblico-privato e selezionati tramite apposito bando. Sono nati con il compito di svolgere attività di orientamento e formazione alle imprese su tematiche dell’Industria 4.0. Possono anche supportare le imprese nell’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi tramite tecnologie avanzate. Gestiscono risorse per 100 milioni di euro.

I poli d’innovazione digitale (Edih) nascono per promuovere lo sviluppo di competenze digitali avanzate, tra cui la cybersecurity e l’intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni. Con i fondi a loro destinati erogano servizi su test e sperimentazione, formazione e sviluppo delle competenze, sostegno all’accesso ai finanziamenti, networking e accesso agli ecosistemi dell’innovazione.

Il cumulo non è possibile

Il decreto del Mimit prevede che le spese rendicontate non devono essere finanziate da altre fonti del bilancio dell’Unione europea o da altri fondi pubblici. Specifica che il divieto include anche gli incentivi di natura fiscale, quali il credito di imposta.

Viene poi ricordato che gli incentivi devono rispettare il principio di addizionalità del sostegno dell’Unione europea, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 9 del regolamento (UE) 241/2021 e dalla circolare del Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale 31 dicembre 2021, n. 33.

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