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Dichiarazione Iva, il credito nel quadro VQ guarda anche al modello 2022

Il campo 4 del rigo VQ1 va invece compilato acquisendo i dati di calcolo dalla dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta precedente

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Il quadro VQ del modello di dichiarazione annuale Iva 2023 risulta sicuramente uno di quelli la cui compilazione richiede più attenzione. Di conseguenza le software house associate ad AssoSoftware hanno dovuto sviluppare apposite funzionalità di ausilio alla sua compilazione.

Il quadro VQ nasce per consentire all’agenzia delle Entrate di effettuare il monitoraggio dell’eventuale credito “maturato” a seguito degli effettivi versamenti di Iva periodica “non spontanei” posti in essere successivamente alla data di presentazione della dichiarazione annuale Iva.

Si tratta dei versamenti di Iva periodica effettuati a seguito:

• del ricevimento di comunicazioni di irregolarità;

• del ricevimento delle notifiche di cartelle di pagamento;

• della ripresa dei versamenti a seguito della sospensione per eventi eccezionali relativi a periodi d’imposta precedenti.

Per la sua compilazione - in particolare in riferimento ai campi 2, 3 e 4 del rigo VQ1 e dei successivi da VQ2 a VQ5 - i dati che occorre reperire sono contenuti nelle dichiarazioni annuali Iva delle annualità precedenti e sono frutto di calcoli non sempre così intuitivi.

In particolare:

• i dati di calcolo dei campi 2 e 3 vanno reperiti dalla dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta indicato nel campo 1, ossia quello cui si riferiscono i versamenti;

• i dati di calcolo del campo 4 vanno invece reperiti dalla dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta precedente.

La compilazione

Nel rigo VQ1 campo 2 che, come detto, va compilato acquisendo i dati di calcolo dalla dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta indicato nel campo 1, va riportata la differenza, se positiva, tra l’Iva periodica dovuta e l’Iva periodica versata, pari alla differenza tra il campo 2 e la somma dei campi 3, 4 e 5 del rigo VL30;

Nel rigo VQ1 campo 3, che va anch’esso compilato acquisendo i dati di calcolo dalla dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta indicato nel campo 1, va riportata la differenza, se positiva, tra il «credito potenziale», ossia il credito che si sarebbe generato qualora l’Iva periodica dovuta fosse stata interamente versata entro la data di presentazione della relativa dichiarazione annuale, e il credito effettivamente liquidato nel rigo VL33 della medesima dichiarazione. Il «credito potenziale» è pari al risultato, se positivo, della somma algebrica dei campi (VL4 + VL11, colonna 1 + VL12, colonna 1 + VL24 + VL25 + VL26 + VL27 + VL28 + VL29 + VL30, colonna 1 + VL31) – (VL3 + VL20 + VL21 + VL22 + VL23).

Nel rigo VQ1 campo 4, che va invece compilato acquisendo i dati di calcolo dalla dichiarazione annuale relativa all’anno d’imposta precedente, va riportato l’ammontare dell’Iva periodica relativa all’anno d’imposta indicato nel campo 1, versata a seguito del ricevimento di comunicazioni d’irregolarità e/o a seguito della notifica di cartelle di pagamento e/o a seguito di versamenti precedentemente sospesi, fino alla data di presentazione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta precedente. Tale importo è pari alla somma dei versamenti indicati nelle colonne 4, 5, 6 e 7.

Ebbene, le procedure gestionali prodotte dalle software house associate ad AssoSoftware sono, nella generalità dei casi, in grado di acquisire in modo totalmente automatico le necessarie informazioni per compilare i campi 2, 3 e 4 del rigo VQ1, nonché i successivi righi da VQ2 a VQ5, dalle dichiarazioni annuali Iva delle precedenti annualità, in ossequio alle indicazioni contenute nelle istruzioni alla compilazione del modello di dichiarazione annuale Iva.