Ufficio del massimario nazionale: pronte le regole per la partenza
Arriva il regolamento attuativo adottato dal Cpgt
Via libera all’istituzione dell’Ufficio del massimario nazionale presso il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. A prevederlo è il regolamento attuativo adottato dal Cpgt con la delibera n. 158/2023 del 31 gennaio.
Il nuovo articolo 24-bis del Dlgs 545/92, introdotto dalla legge 130/2022, recante disposizioni in materia di giustizia e di processo tributario, prevede normativamente l’istituzione dell’Ufficio del massimario nazionale che sostituisce, dal primo gennaio, i precedenti uffici del massimario presenti presso tutte le corti di giustizia tributaria di secondo grado.
Finalità del provvedimento è quella di regolamentare non solo gli aspetti sulle modalità di costituzione del nuovo organo, ma anche le funzioni che lo stesso dovrà compiere e i contenuti a cui attenersi ai fini della rilevazione e classificazione delle decisioni di merito.
In particolare, per la massimazione delle sentenze delle corti di giustizia tributaria di secondo grado e le più significative tra quelle emesse dalle corti di giustizia tributaria di primo grado, l’Ufficio dovrà tener conto, in base alla fattispecie esaminata, della sua rilevanza, dell’assenza di giurisprudenza e degli eventuali cambiamenti degli indirizzi giurisprudenziali.
A tal fine, l’Ufficio del massimario provvede, tra gli altri compiti, a segnalare le questioni interpretative più controverse, redigere relazioni su specifici argomenti oggetto di dibattiti giurisprudenziali e implementare, attraverso la raccolta di un flusso costante di massime, la banca dati della giurisprudenza di merito.
Fanno parte dell’Ufficio del massimario nazionale quindici componenti e un direttore responsabile selezionati tra i giudici e i magistrati tributari delle Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado, nominati con delibera del Consiglio di presidenza, previa procedura pubblica di selezione.
Tra i vari requisiti richiesti ai fini della selezione occorre che i candidati abbiano maturato non meno di 7 anni di effettivo esercizio nelle funzioni giurisdizionali tributarie e non abbiano maturato un ritardo, rispetto al termine per il deposito del provvedimento, superiore a trenta giorni in un numero di sentenze pari almeno al 60 per cento del totale delle decisioni deliberate annualmente.
L’incarico del direttore e dei componenti dell’Ufficio ha durata quinquennale e non è rinnovabile.
La nomina a componente dell’Ufficio non comporta necessariamente l’esonero dallo svolgimento delle funzioni giurisdizionali presso le corti di giustizia tributaria salvo che l’interessato non ne faccia apposita richiesta.