Controlli e liti

Accertamento, niente delega «in bianco» per firmare l’avviso

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di Antonio Iorio

È nulla la delega di firma in bianco, priva cioè del nome del delegato, poiché non consente al contribuente di verificare agevolmente la legittimità dei poteri. A confermare questo principio è la Corte di cassazione con l’ ordinanza n. 12960 depositata ieri .

Ma veniamo ai fatti. L’agenzia delle Entrate ricorreva avverso la decisione della Ctr con la quale veniva confermata la nullità dell’avviso di accertamento perché sottoscritto da un soggetto non correttamente delegato.

La Cortedi cassazione, confermando la sentenza di appello, ha ricordato che secondo il più recente orientamento della giurisprudenza di legittimità, la delega è nulla quando fatta a un soggetto “incerto”, atteso che i capi uffici o i capi team potrebbero cambiare nel tempo e non essere gli stessi al momento della sottoscrizione del provvedimento. Ciò rende difficoltoso il controllo da parte del contribuente con la conseguenza che, essendo la firma un elemento espressamente previsto a pena di nullità, l’accertamento così emesso è illegittimo. Diverso è il caso delle cartelle di pagamento, del diniego di condono, dell’avviso di mora o anche degli atti per i tributi locali, per i quali, non esiste una sanzione espressa per l’illegittimità della sottoscrizione.

Ne consegue pertanto che per gli avvisi di accertamento occorre una delega nominativa perché solo così si radica il rapporto di fiducia tra delegante e delegato.

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