Controlli e liti

Accordo Italia-Cina per la vigilanza nelle Dogane

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di Marco Mobili

Giro di vite e controlli mirati sulle frodi doganali che corrono sulla Via della Seta. Nel mirino sia violazioni che riguardano aspetti strettamenti tributari, come possono essere i dazi antidumping, le cosiddette “sotto-fatturazioni” o il contrabbando, sia quelle relative ad aspetti extratributari, tra cui le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, il traffico di rifiuti o quello di farmaci.

È quanto prevede il gemellaggio sottoscritto ieri a Roma, alla presenza del ministro dell’Economia Giovanni Tria, tra il direttore dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Benedetto Mineo e il viceministro delle Dogane della Repubblica popolare Cinese, Wang Lingjun. Un accordo di collaborazione che vedrà impegnati gli uffici doganali di Venezia, Trieste e Ravenna con il distretto doganale di Shanghai e che, come spiega Mineo, «aprirà la strada a un contatto diretto tra uffici operativi per lo scambio di esperienze professionali utili a rendere più efficace il contrasto alle violazioni doganali».

Un lavoro impegnativo e non poco. Basti pensare che, secondo i dati registrati dalle Dogane, il traffico di container sbarcati a Shangai e partiti da Trieste e Venezia nell’ultimo triennio è stato di oltre 63.200 unità, mentre quelli in partenza dal distretto cinese e diretti a Venezia e Trieste sono stati complessivamente 71.328, di cui oltre 43mila sono stati sbarcati nel capoluogo giuliano e i restanti 28mila in quello veneto. Per il ministro Tria, si tratta di «un accordo importante che faciliterà il disbrigo delle pratiche doganali nei porti italiani e cinesi, portando a un miglioramento delle operazioni commerciali».

Lo scambio di informazioni per potenziare i controlli sulle frodi doganali sarà comunque accompagnato da un’intensa collaborazione per attuare misure, in linea con quanto indicato negli accordi per il mutuo riconoscimento dei rispettivi programmi di facilitazione Ue e Cina concessi agli operatori economici autorizzati (Aeo). Un sistema premiale riconosciuto, soprattutto, agli operatori economici ritenuti affidabili, che consentirà loro di beneficiare di alcune facilitazioni come la riduzione dei controlli in dogana.

Nell’accordo spicca anche la possibilità di scambiare informazioni su problematiche doganali riscontrate da operatori economici nazionali nel Paese di destinazione della merce. Viene, infine, prevista l’organizzazione di operazioni congiunte, mirate al contrasto di specifici fenomeni illeciti e lo scambio di informazioni su spedizioni specifiche oggetto di anttente valutazioni di rischio.

L’accordo, che sarà valido da ieri fino al 31 dicembre 2021, ha concluso il direttore Mineo, «si innesta su un filone già collaudato dalle Dogane italiane con i gemellaggi in atto tra gli uffici doganali di Genova e i distretti doganali di Ningbo e Tiajnin».

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