Addio agli studi di settore, sprint sulla riforma
Una corsia preferenziale per attuare entro fine anno i nuovi
Il nuovo veicolo legislativo, ha sottolineato Michele Pelillo, si è reso necessario per dare copertura al progetto degli Isa già presentato nelle scorse settimane dalla Sose nelle audizioni parlamentari e per rafforzare quanto il Governo aveva inserito nel decreto fiscale dello scorso autunno ( Dl 193/2016 ). L’obiettivo è quello di far partire i primi indicatori nel 2018.«Vogliamo invertire l’approccio, dai parametri e studi di settore con metodo punitivo si passa agli indici di affidabilità fiscale, più congrui e comprensibili, con un approccio premiale. Fermezza con gli evasori, premialità per i contribuenti onesti» aggiunge Pelillo. Tra le finalità, spiega Bernardo, c’è la «creazione di un sistema di premialità legato al posizionamento del contribuente rispetto all’indice e che prevede l’esonero da alcuni adempimenti e l’esclusione dagli accertamenti sulle presunzioni semplici».
I 13 articoli della proposta Pelillo-Bernardo dettagliano il funzionamento dei nuovi indici: verificheranno la
stop agli accertamenti basati su
Mano pesante, invece, con sanzioni fino a 2mila euro per chi barerà omettendo comunicazioni o indicando dati non veritieri.
La proposta di legge sugli indici di affidabilità fiscale