Adempimenti semplificati contro le frodi
I provvedimenti approvati dal Consiglio europeo il 5 dicembre 2017 (direttiva 2017/2455 e Regolamenti 2017/2454 e 2017/2459), danno inizio alla prima fase di revisione delle regole Iva, che riguarda, per il momento, le transazioni online. Sebbene in vigore da oggi, l’efficacia delle disposizioni è rinviata e suddivisa al 1° gennaio 2019 e al 1° gennaio 2021, per consentire agli Stati membri di adeguare le legislazioni nazionali. La sequenza temporale prevede: l’introduzione nel 2019 di misure di semplificazione per le vendite di servizi elettronici all’interno della UE; l’estensione nel 2021 dello sportello unico alle vendite a distanza di merci, sia all’interno della Ue che ai paesi terzi, nonché l’eliminazione dell’esenzione Iva per le piccole spedizioni.
Le nuove norme estendono il portale oggi esistente a livello Ue per i servizi telematici (il Moss) anche alle vendite a distanza e introducono un nuovo portale per le vendite a distanza da paesi terzi con un valore inferiore a 150 euro. Contestualmente, viene rimossa l’esenzione per le spedizioni dall’esterno dell’Ue che valgono meno di 22 euro (sono circa 150 milioni l’anno) .
Gli effetti delle nuove norme sono duplici: da un lato, si riducono i costi che gli operatori devono sostenere per le transazioni online verso il consumatore; dall’altro, viene spostato il luogo di pagamento dell’Iva nello Stato membro del consumatore, garantendo così un più attento controllo di queste transazioni. A questo riguardo, viene introdotta anche la responsabilità della piattaforma online tramite cui avviene la transazione, per il controllo della corretta tassazione a destinazione delle operazioni.
Quest’ultimo aspetto non era previsto nelle proposte della Commissione, ma è diventato una disposizione essenziale del pacchetto, ove si consideri che la maggior parte delle merci importate tramite il sistema delle vendite a distanza attualmente entra nella Ue senza Iva, causando una concorrenza sleale per le imprese dell’Unione, con una frode stimata in 5 miliardi di euro l’anno.
Un altro elemento di rilievo è l’attenzione riservata alle start up e alle Pmi, per le quali le nuove norme introducono un’importante semplificazione. Al di sotto di 10.000 euro nelle vendite online annuali transfrontaliere, l’operatore potrà continuare ad applicare le norme sull’Iva utilizzate nel suo paese d’origine, in espressa deroga al principio generale di tassazione nel luogo di destinazione dei beni e dei servizi, come previsto dalla proposta di modifica alla Direttiva 2006/112/CE.
È evidente la strategia della Commissione e del Consiglio europeo di combinare la semplificazione degli adempimenti con le misure di lotta alle frodi Iva, la cui efficacia dipende dalla cooperazione amministrativa fra gli Stati membri.