Adempimenti

Al via da domani le modifiche al 730 precompilato

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di Cristiano Dell’Oste e Giovanni Parente

Dichiarazione dei redditi precompilata, atto terzo. Da domani – martedì 2 maggio – i contribuenti potranno modificare, integrare o accettare il modello 730 predisposto dal fisco per il terzo anno di fila, dopo le campagne 2015 e 2016. Chi vuole o deve presentare il modello Redditi PF (il vecchio Unico) potrà invece intervenire con i ritocchi a partire da giovedì 11 maggio.

In un caso e nell’altro, per individuare le aree da rettificare o completare, sarà bene partire dal Foglio informativo riportato in coda al modello precompilato, oppure dalla sezione «Visualizza i dati» nel sito dedicato delle Entrate. Da qui si può vedere quali dati sono stati utilizzati dal fisco per predisporre la dichiarazione, quali mancano e quali, invece, sono stati lasciati soltanto nel Foglio informativo, come nel caso dei bonifici per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico effettuati nel 2016.

Chi ha già visto il modello

Fino a venerdì scorso, gli accessi al sito delle Entrate sono stati 1,2 milioni da parte di quasi 846mila «soggetti distinti», cioè singoli contribuenti che hanno utilizzato il Pin Fisconline o le altre credenziali abilitate (per lo più, il Pin dispositivo dell’Inps e quello di NoiPa per i dipendenti pubblici). Sono numeri che all’Agenzia guardano con soddisfazione, considerando che la precompilata è scaricabile dal 18 aprile e che poco meno di 2 milioni di contribuenti l’anno scorso hanno scelto l’invio con il fai-da-te dal sito delle Entrate.

Nel 95,2% dei casi, gli utenti che hanno salvato sul proprio computer la dichiarazione hanno optato per il 730, mentre gli altri hanno scelto di “generare” per il download il modello Redditi PF. Il grosso degli interessati, quindi, può iniziare già da domani a correggere la precompilata ed eventualmente ad accettarla. Anche se – come già negli anni scorsi – conviene effettuare le modifiche e salvare il modello senza inviarlo definitivamente, dato che per il 730 c’è tempo fino al 24 luglio e per il modello Redditi fino al 2 ottobre.

Gli oneri da integrare

I circa 30 milioni di dichiarazioni precompilate messe a disposizione quest’anno di contribuenti, Caf e professionisti sono più ricchi di dati. Ci sono, ad esempio, le spese comunicate dagli amministratori condominiali e i rimborsi delle tasse universitarie, ma è soprattutto tra le spese mediche che i dati sono aumentati, grazie alle informazioni trasmesse per la prima volta da ottici, parafarmacie e altri operatori sanitari, oltre alle informazioni sui farmaci da banco, che l’anno scorso il fisco preferì non utilizzare (non tutte le farmacie le avevano inviate correttamente).

In tutto, le Entrate hanno caricato spese sanitarie sostenute nel 2016 per un ammontare di 29 miliardi. È un dato che supera di gran lunga tutte le spese mediche portate in detrazione per l’anno precedente dai contribuenti (16,7 miliardi).

L’operazione precompilata, quindi, pare far emergere una mole di oneri teoricamente detraibili, ma non sfruttati dai contribuenti.

Di certo, influisce il fatto che più di 11 milioni di contribuenti su 40,7 non presentino alcuna dichiarazione e si facciano bastare la certificazione unica (Cu), senza quindi far valere alcuna detrazione nel Quadro E. Ma potrebbe pesare anche il fenomeno dell’incapienza per i soggetti a basso reddito, oltre all’eventualità che molti scontrini siano andati persi. Dopotutto, la stragrande maggioranza dei contribuenti passa ancora tramite gli intermediari, che non possono fare a meno dei documenti giustificativi.

Gli indici di errore

Per chi decide di affrontare le correzioni con il fai-da-te, anche quest’anno la variabile decisiva sarà la qualità dei dati precaricati dal fisco.

Pur in assenza di rilevazioni ufficiali, l’anno scorso – alla seconda campagna della precompilata – le analisi svolte per «Il Sole 24 Ore» dal Caf Acli su un campione di 1,2 milioni di dichiarazioni mostrarono un leggero miglioramento rispetto alla stagione del debutto, ma anche un tasso di correzioni ancora molto elevato, con alcuni settori decisamente critici.

Il Quadro B dei fabbricati è senz’altro una delle zone più delicate, specialmente nel caso degli immobili locati (ma non solo): qui, nel 2016 le cifre precaricate sono state corrette sei volte su dieci.

Più in generale, bisogna fare attenzione a tutte le situazioni potenzialmente anomale: variazioni di residenza, presenza di più rapporti di lavoro, pensionamento avvenuto nel 2016, surroga o rinegoziazione del mutuo, figli neonati o che hanno compiuto i tre anni, successioni. Sono tutti fattori di rischio che potrebbero imporre correzioni al modello.

Dopodomani, mercoledì 3 maggio, sarà in vendita abbinata al Sole 24 Ore la Guida al modello 730: ottanta pagine di spiegazioni ed esempi sia per chi si affida all'assistenza fiscale sia per chi sceglie il fai-da-te. A 0,50 euro più il quotidiano

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