Contabilità

Ammortamenti delle imprese, verso lo stop nel 2020 con la conversione del Dl Agosto

Gli emendamenti di maggioranza al Senato puntano alla sospensione temporanea dell’ammortamento del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali

di Marco Rogari

«Il Parlamento deve fare ogni sforzo per mettere in sicurezza le imprese. Occorre una sorta di ombrello preventivo e protettivo per evitare che, uscendo dalla crisi, un numero elevato di aziende venga spinto lungo il percorso delle procedure concorsuali e fallimentari». A due giorni dal vero fischio d’inizio della partita che si giocherà al Senato sugli emendamenti alla manovrina estiva, Daniele Manca, uno dei relatori del decreto Agosto e capogruppo del Pd in commissione Bilancio, ha ben chiara quella che considera «una assoluta priorità» del restyling del testo in arrivo a Palazzo Madama. E indica anche alcune possibili soluzioni per migliorare il Dl proprio sotto questo profilo. «Noi stiamo lavorando alla messa a punto di emendamenti particolarmente significativi proprio per garantire alle imprese maggiore ossigeno nella predisposizione dei bilanci, come ad esempio la sospensione temporanea dell’ammortamento del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali per il 2020, estendibile agli anni successivi con apposito decreto del ministro dell'Economia», afferma Manca. Che aggiunge: «Sospendendo gli ammortamenti si offre alle imprese la possibilità di non ricapitalizzare subito dando maggiore respiro in termini di liquidità».

Tra le opzioni più gettonate in campo c’è anche quella che riguarda il credito d’imposta di “industria 4.0”: «Dovremo rendere immediata l’eventuale cessione, subito esigibile, un po’ come accade per l’ecobonus e il sismabonus», sostiene il relatore, che poi sottolinea: «Ogni impresa che salveremo insieme ad ogni azione utile per migliorare diritti e certezze nel lavoro sarà un contributo importante alla buona occupazione».

Manca pensa che vadano migliorati anche altri capitoli del provvedimento. «Sulla parte socio-sanitaria, il primo investimento da fare è sui distretti. Io penso che dobbiamo dare una governance sui distretti perché dobbiamo fare in modo di individuare i bisogni della salute territoriale», dice il relatore. Che prosegue: «Se vogliamo utilizzare il Mes, come sarebbe auspicabile, dobbiamo rapidamente indicare a quale finalità deve essere destinato e, a mio parere, la priorità numero uno è costituita dagli investimenti in medicina territoriale sui bisogni di salute del territorio». Secondo Manca, vanno responsabilizzati i sindaci: «La salute territoriale deve ritornare ad occupare i lavori dei consigli comunali. L’investimento nelle cure domiciliari è la risposta ottimale per proteggerci strutturalmente dalle pandemie».

I ritocchi al decreto agosto ai quali si sta lavorando al Senato riguarderanno i settori più colpiti dalla crisi. «Presteremo una grande attenzione ai settori più fragili, a cominciare dai pubblici esercizi, dai ristoranti, dai bar e dagli alberghi. Dobbiamo rendere strutturali - afferma il relatore - misure adottate in emergenza, come ad esempio quella sulla Tosap, con l’esenzione sull’occupazione del suolo pubblico da estendere anche al 2021».

Il confronto nella maggioranza, e con l’opposizione, sulle correzioni al Dl entrerà nel vivo da martedì con la scrematura delle oltre 2.600 proposte di modifica piovute in Commissione. Si dovrebbe scendere a non più di 500/600 correttivi “segnalati”. Con già due punti fermi. Il primo è l’emendamento già presentato dal governo per accorpare nella manovra estiva altri tre decreti legge varati questa estate (i Dl sull’avvio dell’anno scolastico e Lampedusa, sulla tornata elettorale alle porte e sulla sanificazione dei locali adibiti a seggio elettorale). Il secondo punto è rappresentato dal correttivo riguardante la moratoria sulle sanzioni per i ritardati pagamenti delle imposte scadute il 20 agosto, condiviso da tutta la maggioranza e di fatto già avallato dal Mef.

La strada non appare tutta in discesa perché i tempi sono stretti (il decreto legge, che è alla prima lettura, scade il 13 ottobre) e anche perché la manovra d’agosto s’incrocia con la stesura della legge di bilancio, attesa a metà ottobre, e con la definizione del Recovery plan italiano. «Credo che sia giusto comprendere bene il senso politico del decreto di agosto, che è quello - sottolinea Manca - di chiudere la fase di emergenza per la quale sono stati mobilitati ben 100 miliardi di indebitamento netto, ma - aggiunge - anche quello di costruire un ponte verso la nuova programmazione europea, ovviamente preparando la strada ad una nuova stagione di competitività economica per la quale sono a disposizione oltre 200 miliardi di aiuti europei, una grandissima opportunità per l’Italia, per il governo e per la maggioranza che lo sostiene».

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