Imposte

Anche Enel «promossa» nel regime di cooperative compliance

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di Giovanni Parente

Anche Enel nella cooperative compliance con l’agenzia delle Entrate.In realtà si tratta di un doppio ingresso, dato che nel regime di collaborazione del Fisco ci saranno sia la capogruppo Enel Spa e la sua principale controllata italiana, E-Distribuzione Spa, società che opera nel mercato regolato della distribuzione e misura di energia elettrica. Enel Spa è la più grande azienda per capitalizzazione di Borsa (circa 46 miliardi di euro) ad essere stata ammessa all’adempimento collaborativo, a cui possono accedere (in questa prima fase) i grandissimi contribuenti dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, inteso come rischio di operare in violazione di norme di natura fiscale o in contrasto con i principi o con le finalità dell’ordinamento tributario. Un meccanismo che, quindi, è finalizzato a creare un rapporto di fiducia e reciproca collaborazione tra soggetti ammessi e amministrazione finanziaria anche nell’ottica di alzare l’asticella del livello della certezza su questioni fiscali rilevanti. La collaborazione si traduce in pratica in un’interlocuzione costante e preventiva per arrivare a comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali. Per il gruppo Enel l’ingresso nella cooperative compliance è la tappa di un percorso iniziato a dicembre 2017 con la presentazione dell’istanza di adesione all’agenzia delle Entrate e la “dimostrazione” di aver messo a punto un adeguato sistema di rilevazione, gestione e controllo dei rischi fiscali, integrato in un più ampio sistema di controllo interno, in linea con le best practices internazionali. «La trasparenza e la legalità, valori distintivi di Enel, trovano un’ulteriore, concreta, manifestazione in questa innovativa forma di collaborazione con l’amministrazione fiscale» sottolinea Patrizia Grieco, presidente di Enel. «Il gruppo, in linea con la propria strategia di sostenibilità, agisce da sempre con onestà e integrità, nella consapevolezza - sottolinea ancora Grieco - che il gettito derivante dai tributi costituisce un’importante fonte di contribuzione allo sviluppo economico e sociale dei Paesi in cui opera».

Con l’ingresso di Enel Spa e Distribuzione Spa, salgono così a 14 le società ammesse alla cooperative compliance. La scorsa settimana, infatti, era stata Bper banca a vedersi riconosciuta l’adesione al regime. Va ricordato che per adesso l’accesso all’adempimento collaborativo è riservato ai contribuenti con volume di affari o di ricavi non inferiore a 10 miliardi di euro, ridotto a un miliardo di euro per coloro che abbiano presentato istanza di adesione al progetto pilota sul regime di adempimento collaborativo. L’altra porta d’ingresso è rappresentata dall’interpello per i nuovi investimenti (è necessario investire in Italia importi non inferiori a 30 milioni di euro assicurando significative ricadute occupazionali), a prescindere dal volume d’affari o ricavi. In base alle stime delle Entrate, la platea dei potenziali interessati allo stato attuale si ferma a 74 società di capitali. Ma con la fine del regime transitorio, dal 2020 la cooperative sarà accessibile a tutti i soggetti con volume d’affari e ricavi superiore a 100 milioni di euro: il bacino dei destinatari potrebbe salire in questo modo a 3.200 imprese.

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