Anche Leonardo entra nella cooperative compliance
A fare da apripista, a gennaio, era stata la Ferrero, la prima, tra le grandi aziende, ad aderire al regime della cooperative compliance, vale a dire l’interlocuzione costante e preventiva con l’agenzia delle Entrate, finalizzata a valutare congiuntamente le situazioni suscettibili di generare rischi fiscali. E ieri anche il gruppo Leonardo ha annunciato di essere stato ammesso al nuovo regime introdotto dalla delega fiscale e reso poi operativo attraverso il decreto sulla certezza del diritto (n. 158/2015). Tale regime, che scatta a partire dal 2016 per il gruppo aerospaziale, vale a dire dall’anno di presentazione dell’istanza, «si fonda – spiega la nota diffusa ieri da Leonardo – su un più stretto rapporto di fiducia e collaborazione con l’amministrazione finanziaria, che consentirà di aumentare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti mediante una costante e preventiva interlocuzione in piena trasparenza sulle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali».
Come per le altre grandi società ammesse al regime di adempimento collaborativo, anche l’adesione del gruppo guidato da Alessandro Profumo è arrivata a valle di un procedimento di verifica dei requisiti per l’ammissibilità che ha portato a riconoscere la sostanziale coerenza del sistema di rilevazione, gestione e controllo dei rischi fiscali del gruppo di Piazza Monte Grappa con la migliore prassi internazionale, a cominciare dai «requisiti essenziali» del Tax Control Framework previsti dalla normativa. «Il regime di cooperative compliance – ha commentato ieri il ceo di Leonardo, Alessandro Profumo – rappresenta un deciso passo avanti nel sistema tributario del nostro paese, a cui Leonardo è orgogliosa di partecipare con un ruolo di primo piano, portando le proprie specificità di grande gruppo con presenza industriale in vari paesi». Inoltre, ha sottolineato ancora il top manager, «l’ammissione al regime testimonia in maniera importante l’efficacia delle azioni poste in essere dal gruppo negli ultimi anni sul proprio sistema di controllo interno, finalizzate ad assicurare efficienza, trasparenza e piena accountability ai propri processi». Obiettivi, questi ultimi, che il nuovo consiglio di amministrazione, ha chiarito l’ad, «è determinato a portare avanti, in un’ottica di miglioramento dei processi».
Leonardo entra così nell’elenco delle società che operano in piena trasparenza con l’amministrazione finanziaria. L’elenco, disponibile sul sito delle Entrate, include attualmente, oltre alla Ferrero – presente con la capogruppo e le quattro controllate (Ferrero Commerciale Italia Srl, Ferrero Industriale Italia Srl, Ferrero Management Services Italia Srl e Ferrero Technical Services Srl) –, anche UniCredit e Finecobank.