Contabilità

Approccio semplificato nelle realtà minori

di Claudio Ceradini

L’Odcec di Milano, nel delineare con il quaderno Saf 71 la procedura che realizza il sistema interno di allerta aziendale per il precoce riconoscimento dei sintomi della crisi, non trascura di occuparsi delle realtà minori, dotate di organizzazione e sistemi informativi essenziali, e nelle quali lo standard operativo per sindaci e revisori richiede una semplificazione.

La precisazione è importante, posto che la diligente esecuzione del proprio incarico è per gli organi di controllo indissolubilmente saldata in diritto alla correttezza e difendibilità dell’approccio metodologico, e che quindi le best pratice devono essere in ugual misura autorevoli ed applicabili nel concreto per evitare che incidano patologicamente sulla loro responsabilità, innescando la violazione dell’articolo 1176, comma 2, del codice civile.

Proposto un approccio semplificato
L’Odcec di Milano, pur difendendo la flessibilità della procedura proposta, espone un approccio più essenziale per le società di minore dimensione, ammesse alla formazione del bilancio in forma semplificata (articolo 2435bis codice civile) o rientranti tra le piccole imprese secondo i parametri dell’articolo 3 della direttiva 2013/3/Ue.

La semplificazione, che riduce a tre le fasi essenziali di analisi, non tradisce però l'approccio di fondo, che rimane ancorato alla verifica della situazione aziendale consuntiva ma soprattutto delle linee evolutive della gestione e dei relativi risultati economici e finanziari.
Alla società si richiede quindi una logica di programmazione capace di esprimere una affidabile previsione.
All’emergere dei primi sintomi di difficoltà l'organo di controllo deve verificare, sulla base di una proiezione concreta, priva di radicali stravolgimenti, ma che evidenzi gli elementi di innovazione rispetto al passato, se il flusso di cassa sia in grado di “servire il debito”, e quindi adeguato ad un regolare e tempestivo adempimento agli obblighi contratti con istituti finanziari (interessi passivi e rimborso di capitale) e amministrazioni erariale e previdenziale.

L’iter proposto prevede che l’analisi del budget previsionale, formulato nei termini delineati, si accompagni alla verifica di tenuta attraverso l'applicazione dello stress test, per giungere a una solida stima del flusso di cassa, da contrapporre al servizio del debito. Infine si richiede la definizione di un sistema pur essenziale di indicatori di controllo, che possano efficacemente segnalare gli scostamenti dei risultati raggiunti rispetto alle previsioni. Tra i suggerimenti, il Mol e la posizione finanziaria netta, parametri che hanno il pregio di unire contenuti economici ad effetti finanziari.

L’approccio semplificato non consente alcuna assegnazione di rating e conseguente misurazione della probabilità di default, entrambi output naturali della procedura di allerta destinata alle grandi imprese, e tuttavia concordiamo nel ritenere sia un valido ausilio per una vigilanza ragionata ed efficace nelle realtà minori.

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