Diritto

Bilanci degli enti non profit, linee guida dei commercialisti

Sotto i riflettori il Dm del 5 marzo, il primo atto normativo che disciplina il bilancio degli enti di diritto privato non lucrativi

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di Annarita D'Ambrosio

Comparto del Terzo settore in crescita costante: secondo le ultime rilevazioni Istat, conta 350mila organizzazioni e 1,1 milioni di occupati. Il ruolo di sussidiarietà degli Enti del terzo settore (Ets) è sotto gli occhi di tutti particolarmente adesso, nell’attuale fase pandemica.

Con la riforma in dirittura d’arrivo, il Consiglio e la Fondazione nazionale dei dottori commercialisti hanno messo a disposizione di tutti i professionisti, gratuitamente, il volume «Il bilancio degli Enti del Terzo settore» scritto da Matteo Pozzoli, docente dell’Università degli studi di Napoli Parthenope.

Sotto i riflettori, il decreto ministeriale del 5 marzo 2020, il primo reale atto normativo che disciplina il bilancio degli enti di diritto privato non lucrativi. Nel testo si spiegano gli schemi di bilancio per gli Ets di differenti dimensioni, l’organizzazione contabile a partire dal piano dei conti al bilancio (e viceversa), il deposito e la tempistica di approvazione per concludere con un excursus sul percorso a venire, quando saranno resi noti i principi contabili ad hoc per gli Ets.

I lavori della neonominata Commissione per il Terzo settore chiamata a licenziare questi nuovi principi dovranno concludersi a marzo 2021, ha spiegato Maurizio Postal, consigliere nazionale dei commercialisti con delega al no profit.

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il 21 ottobre scorso il decreto 106 del 15 settembre 2020 del ministero del Lavoro ha fatto scattare il conto alla rovescia di sei mesi per organizzare la piattaforma telematica e dare la possibilità agli enti di depositare le richieste di iscrizione al Registro unico. Quindi il Runts dovrebbe essere in funzione da metà aprile 2021.

«Di fatto gli enti inizieranno ad iscriversi nei primi mesi del 2022, chiudendo l’anno fiscale 2021 con la normativa attuale, ma i tempi della riforma – ha puntualizzato Postal – sono ormai stretti ed i commercialisti sollecitano da un lato il completamento di attuazione del quadro normativo e dall’altro fondamentali chiarimenti fiscali».

Si attendono due decreti importantissimi – ha ricordato Postal - «uno, praticamente pronto, già visionato dai commercialisti, ma fermo, che è quello sulle attività diverse, l’altro è il decreto sulla rendicontazione della raccolta fondi».

Necessario – ha poi concluso Postal – aprire «un tavolo fiscale per i dettagli sull’articolo 79 del Codice del Terzo settore, quello sulla commercialità dell’ente, che all’atto dell’ iscrizione andrà specificata. Si attende una circolare esplicativa da parte dell’agenzia delle Entrate».

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