Bollo auto, computer in tilt: sanzioni a chi ha pagato in tempo
Il sistema Sogei è andato in crisi proprio in uno dei giorni più importanti dell’anno per il
Il problema si è manifestato solo per alcuni dei pagamenti che transitano attraverso il sistema della Sogei, la società informatica statale che opera prevalentemente in campo fiscale. In sostanza, per regioni come Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Sardegna e veneto, venivano conteggiate sanzioni nonostante i pagamenti fossero regolari e tempestivi. Oltretutto, si trattava anche delle sanzioni piene, quelle che non prevedono i benefici del ravvedimento operoso e si applicano normalmente a chi paga con oltre un anno di ritardo.
Chi si era recato a effettuare versamenti in punti di riscossione specializzati (come nel caso delle agenzie di pratiche auto, fra cui rientrano anche le delegazioni Aci) è stato perlopiù “fermato” dall’operatore, che ha notato l’anomalia. Negli altri casi (uffici postali, tabaccherie, sportelli bancari e modalità di pagamento self service, anche sul web), la quota di contribuenti che ha pagato più del dovuto si presume sia stata più alta: il bollo auto è un tributo complicato e quindi rendersi conto che qualcosa non va richiede una certa preparazione, oltre che attenzione.
Chi ha pagato più del dovuto può comunque chiedere il rimborso dell’eccedenza. Basta una semplice istanza, corredata da copia della ricevuta. Il problema è individuare l’ente al quale presentarla: la competenza è frammentata.
Nel caso di Molise e Veneto, occorre rivolgersi in prima battuta alla Regione. Friuli-Venezia Giulia e Sardegna sono invece le Regioni a statuto speciale che per la gestione del tributo si avvalgono ancora dell’agenzia delle Entrate.
Chi invece aveva cercato di pagare in mattinata e aveva soprasseduto vedendo il problema è sanzionabile, se poi non si è messo in regola entro il pomeriggio di ieri. Ma pagando entro 15 giorni la sanzione è minima: lo 0,1% per ciascun giorno di ritardo.