Adempimenti

Bonomi (Confindustria):«Misura giusta in parallelo a tagli al cuneo e spinta agli investimenti»

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Imposta unica con vantaggi anche a livello internazionale perché renderebbe più semplice la comprensione del sistema fiscale da parte degli investitori esteri . Ad esempio «una sola aliquota faciliterebbe la gestione tributaria del prelievo sulle imprese anche nel confronto con gli altri Paesi». Per Carlo Bonomi, presidente del gruppo tecnico per il fisco di Confindustria e presidente di Assolombarda, l’idea del viceministro Luigi Casero di abolire l’Irap e introdurre un’imposta unica è più che condivisibile. Anche perché «Ires e Irap hanno una base imponibile praticamente coincidente a parte gli oneri finanziari – precisa Bonomi – e nulla vieta di poter introdurre un’ addizionale Ires che allo stato dei fatti comporterebbe una serie di benefici». Oltre al maggior appeal per l’estero, ci potrebbero essere una serie di vantaggi interni: «L’eliminazione dell’effetto perverso – sottolinea – di far pagare anche le imprese in perdita, in più verrebbe meno una dichiarazione da presentare e un taglio al triplo binario contabile oggi esistente».

Una semplificazione «importante» secondo le imprese, su cui però occorre vigilare per evitare l’effetto della “coperta troppo corta”. La riduzione dell’Ires al 24%, infatti, è stata poi accompagnata da strette su Ace e patent box . Per Bonomi «i contenuti dell’ultima manovra sono stati negativi, sia perché hanno introdotto una serie di interventi sull’Iva e soprattutto perché cambiare le carte in tavola in corso d’anno, come è successo per Ace e patent box, non è corretto». La sola strada percorribile è garantire l’invarianza di gettito con interventi di tagli di spesa pubblica senza cercare maggiori entrate . «La spending review è un tema su cui c’è stato pressoché solo un annuncio e poi è scomparsa dai radar del dibattito».

Ma quando al responsabile del gruppo tecnico per il fisco di Confindustria si chiede se l’imposta unica sia da fare subito, la risposta è che «si può e si deve introdurre nella prossima legge di bilancio se sarà davvero a invarianza di gettito». Le priorità comunque per la manovra d’autunno restano, ad avviso di Bonomi, «continuare a tagliare il cuneo fiscale con priorità sui giovani e proseguire sulla spinta agli investimenti». In quest’ultimo caso, «vanno resi strutturali super e iperammortamenti ». Perché «tagli al cuneo e spinta agli investimenti si traducono in una sola parola: produttività».

E per tagliare il cuneo ben venga l’obbligatorietà della fattura elettronica anche nelle operazioni B2B, se Bruxelles l’approverà. «Confindustria ha sempre sostenuto l’importanza dell’e-fattura – fa notare Bonomi – e l’estensione a tutti i rapporti tra imprese potrebbe essere una grande novità soprattutto in termini di contrasto all’evasione». Novità che dovrebbe essere accompagnata da una serie di semplificazioni: «Con tutti dati delle fatture digitali a disposizione del Fisco – conclude Bonomi – dovrebbero venir meno una serie di adempimenti, a partire dalle nuove comunicazioni Iva». Ma non solo, continua Bonomi, «non avrebbero più senso split payment e reverse charge e finalmente ci potrebbe essere un’ accelerazione dei rimborsi Iva ».

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