Controlli e liti

Cartelle, così la rottamazione sprint

immagine non disponibile

di Giovanni Parente

Sarà pure un vecchio proverbio, ma «chi ha tempo non aspetti tempo» si addice molto alla rottamazione-bis delle cartelle esattoriali. Perché, anche se il termine per presentare la domanda scadrà il prossimo 15 maggio (nonostante siano diversi i profili interessati dalla riapertura della sanatoria operata dal decreto fiscale), l'adesione immediata – così come previsto anche per l'edizione «1.0» – consente al contribuente di mettersi a riparo dalle “maniere forti” utilizzate dall'agente della riscossione per il recupero del credito.

VEDI IL GRAFICO: I numeri in gioco

Procedure inibite
L'adesione alla rottamazione consente, infatti, di bloccare le nuove azioni esecutive come i pignoramenti e le iscrizioni di nuovi fermi amministrativi, anche se restano in piedi quelli già avviati prima della presentazione del modello. Che ha il nome in codice DA 2000/2017 ed è unico per diverse situazioni:i carichi affidati alla riscossione nei primi nove mesi del 2017; i carichi affidati dal 2000 al 2016 (e per cui è necessario non aver presentato domanda per la vecchia rottamazione); i contribuenti «ripescati», cioè quei soggetti che si erano visti respingere l'accesso alla prima edizione della sanatoria perché risultavano inadempienti al 31 dicembre 2016 con i piani di dilazione in corso. Inoltre, la presentazione della domanda può consentire di bloccare le azioni di recupero coattivo già avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto il primo incanto con esito positivo, non sia stata presentata istanza di assegnazione o non sia stato già emesso il provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.

VEDI I MODELLI: Le nuove cartelle del 2017

VEDI I MODELLI: I «ripescati» della prima rottamazione

La convenienza
Prima di presentare la domanda bisogna fare molta attenzione a valutare la convenienza. Le regole base della rottamazione rimangono inalterate: in estrema sintesi, se “sotto” la cartella c'è un debito tributario lo sconto può riguardare sanzioni e interessi di mora, mentre se alla base c'è una multa stradale lo sconto riguarda solo gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge. Quindi l'importo dovuto con la rottamazione potrà dipendere da questa variabile, ma anche da quanto è vecchia la contestazione o, ancora, da quanta parte del debito è stata già pagata. A questo si aggiunge un ulteriore aspetto da non sottovalutare. La rottamazione-bis prevede versamenti differenziati a seconda delle somme in gioco. Per i ruoli più recenti (ossia i carichi affidati alla riscossione da gennaio a settembre di quest'anno) il contribuente potrà scegliere di versare in un massimo di cinque rate (la prima o unica in scadenza a luglio 2018 e l'ultima entro febbraio 2019); mentre per quelli più datati (i carichi dal 2000 al 2016) si potrà pagare al massimo in tre tranche (la prima o unica entro il 31 ottobre 2018 e l'ultima sempre entro febbraio 2019). Bisognerà dunque fare i conti con la propria disponibilità finanziaria a sostenere un impegno in così breve tempo. Tenendo sempre in considerazione la regola base per la quale chi salta un “appuntamento”, o versa di meno o in ritardo, è automaticamente fuori dalla rottamazione e perde tutti i benefici.

Le prime adesioni
I primi numeri diffusi in settimana dall'agenzia delle Entrate-Riscossione parlano intanto di 48.400 adesioni nei primi 35 giorni della rottamazione-bis, in un quadro normativo ancora traballante visto che la legge di conversione del decreto fiscale è stata pubblicata in «Gazzetta Ufficiale» solo martedì scorso. Anche in questo caso i conti andranno fatti alla fine, soprattutto perché dai tre profili di questa nuova edizione della definizione agevolata sono attesi poco più di 2 miliardi tra il 2018 e il 2019.

VEDI IL GRAFICO: I numeri in gioco

VEDI I MODELLI: Le nuove cartelle del 2017

VEDI I MODELLI: I «ripescati» della prima rottamazione

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©