Imposte

Casa, boom delle compravendite

di Giovanni Parente

La crisi sembra davvero alle spalle. Le compravendite di abitazioni nel 2016 hanno fatto registrare un incremento molto più deciso rispetto alle prime inversioni di tendenza targate 2015 e 2014. Lo scorso anno, infatti, sono passate di “mano” 533.741 unità immobiliari relativamente al mercato residenziale (il dato comprende tutta Italia ad eccezione delle province di Trento e Bolzano). In termini percentuali significa un incremento del 18,9% rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre complessivamente il valore delle compravendite è passato da 76 a 89 miliardi di euro (+17,4%). È quanto emerge dal «Rapporto immobiliare 2017 - Il settore residenziale» realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi e presentato ieri a Roma.

A livello territoriale si registrano (almeno) due velocità. La spinta alle transazioni sul mercato residenziale è più sostenuta nelle aree centro-settentrionali con la Lombardia che guida la crescita (+21,4%) seguita dal Veneto (+23,1%) . Mentre la crescita viaggia a ritmi più lenti nelle regioni meridionali della penisola e in particolar modo in Calabria (+10,8%) e Molise (+7,8%).

Ma dietro il dinamismo del mercato residenziale c’è anche un andamento crescente nel ricorso (e all’erogazione) dei finanziamenti dagli istituti di credito. Gli acquisti di abitazioni “sostenuti” da un mutuo sono stati 246.182, con un incremento pari al 27,3% rispetto ai 193.350 del 2015. La quota media del capitale erogato si attesta intorno ai 120mila euro. Anche in questa circostanza, però, lo scenario presenta differenze a livello territoriale. Mentre si registra un calo al Sud e nelle Isole (quasi 3mila euro in meno), nelle aree del Nord il capitale medio erogato cresce di 1.600 euro, al Centro il rialzo è in linea con il dato nazionale (+400 euro rispetto al 2015). E proprio nei capoluoghi delle regioni centrali si arriva a toccare il capitale unitario massimo con 153mila euro.

Sempre con riferimento ai mutui va segnalata l’ulteriore erosione del tasso di interesse medio che scende al 2,31% con una limatura di 0,44 punti percentuali sull’anno precedente. La durata media del mutuo è di 22,5 anni. Per quanto riguarda, invece, il piano di “rientro” la rata mensile media passa da 592 a 570 euro.

E questo andamento produce un effetto anche sull’indice di affordability elaborato dall’ufficio studi Abi che sintetizza i vari fattori (reddito disponibile, prezzi delle case, andamento, tassi di interesse sui mutui) relativi alle possibilità per le famiglie di comprare casa indebitandosi. Indice che nel secondo semestre del 2016 ha raggiunto il nuovo massimo storico e che a marzo 2017, secondo le prime proiezioni mensili, si è stabilizzato sui valori della fine dello scorso anno.

Il rapporto immobiliare affronta anche il capitolo locazioni . Nel 2016 i nuovi contratti di affitto sono stati 1.690.520 (+1,3%). Le case concesse a inquilini sono state circa il 5,6% dello stock potenziale, al netto delle abitazioni principali. La superficie media è di circa 92 metri quadrati mentre il canone medio annuo è di 60,7 euro al metro quadrato (+0,3%).

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