Commercialisti, negli uffici nelle Entrate non servirà più la procura cartacea
Semplificazioni in arrivo per la procura dei commercialisti. Il documento sottoscritto dal cliente e consegnato al professionista per l’attività di rappresentanza o di assistenza non andrà più presentato in formato cartaceo, né dal commercialista e neppure dai dipendenti da lui autorizzati. Risulterà infatti dal terminale del funzionario dell’agenzia delle Entrate
Questa novità è possibile grazie alla convenzione sottoscritta ieri dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili Massimo Miani e dal direttore dell’agenzia delle Entrate Antonino Maggiore.
Lo scambio dati tra Agenzia e Cndcec riguarderà anche le modifiche dell’Albo, per cui l’aggiornamento dell’anagrafica dell’iscritto non dovrà più essere comunicato anche all’anagrafe tributaria, come avviene oggi attraverso l’invio annuale da parte degli Ordini territoriali, ma avverrà in tempi più rapidi comunicando le variazioni al Consiglio nazionale che farà da tramite con l’Agenzia.
«Tecnicamente - spiega il consigliere nazionale delegato alla fiscalità delegato Gilberto Gelosa - per la procura l’iter sarà semplificato, non sarà quindi necessario presentarsi all’Agenzia con il documento cartaceo e neppure andare in Agenzia per rilasciare una procura ai propri collaboratori, prassi che ora richiede tempo e avviene attraverso fogli volanti, che poi entrano nella cartella del contribuente. Il funzionario potrà verificare l’esistenza delle procure dal terminale». Questa intesa, che parte in via sperimentale per un triennio, se si rivelerà funzionale, potrà non solo essere estesa ad altre professioni ma anche rappresentare la base per semplificare altri adempimenti e ridurre ulteriormente il ricorso alla carta. Il commercialista però deve ricordarsi di conservare l’originale della procura, insieme alla fotocopia di un documento del cliente, per almeno dieci anni.
Questa novità dovrebbe essere operativa entro la fine dell’anno: «Manca ancora la procedura informatica - spiegano dalle Entrate - anche se è in avanzata fase di implementazione». E per quanto riguarda l’anagrafica, aggiungono all’Agenzia, «consentirà la verifica immediata della titolarità riducendo il rischio di frodi».
La convenzione tra agenzia delle Entrate e Cndcec