Compro oro verso il «conto di base»
Emendamento al Ddl 1712 in commissione Finanze al Senato
Ampliare la platea del “conto di base” a nuove fasce di clientela diverse dai consumatori, aprendo anche alle imprese, per risolvere l’impasse nella vicenda dei compro oro. Gli esercenti del settore (oltre 3 mila gli operatori iscritti all’Oam) da ormai due anni sono imbrigliati nel corto circuito scaturito tra le nuove regole antiriciclaggio e le policy di molte banche, con la chiusura seriale dei vecchi conti correnti da un lato e il contestuale rifiuto di apertura di nuovi conti dedicati, La questione è al vaglio della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, che con un emendamento al Ddl 1712 ha introdotto la possibilità di apertura del “conto di base” a chi si era visto interrompere il contratto. Tuttavia questa soluzione normativa, secondo l’associazione di categoria Antico è «circoscritta ai soli consumatori e non anche ai soggetti economici colpiti dal de-risking tra cui chi esercita la compravendita di oggetti preziosi usati, cambio valute, case da gioco, agenti in attività finanziaria, fiduciarie». Da qui la proposta di modificare la disciplina del Tub del conto base per includere anche le partite Iva.