I temi di NT+Spazio imprese

Con il nuovo tracciato (opzionale dal 4 maggio) codifiche più precise

Per i lettori di Ntplus Fisco un articolo del focus in uscita il 18 marzo

di Benedetto Santacroce

La scelta telematica fatta dal legislatore nazionale dal 1° gennaio 2019 per l’utilizzo obbligatorio generalizzato tra privati della fattura elettronica e dal 1° gennaio 2020 per l’estensione a tutti i commercianti al dettaglio e, più in generale, agli operatori che certificavano i corrispettivi con scontrino o ricevuta della memorizzazione e invio telematico dei corrispettivi impone oggi ai contribuenti nuove scelte per rispondere correttamente agli adempimenti richiesti dalla normativa, ma, cosa più importante, per digitalizzare i propri processi. Queste scelte sono rese ancora più cogenti alla luce: dei chiarimenti della circolare 3/E/2020; dell’emanazione delle nuove specifiche tecniche (per l’e-fattura: provvedimento Entrate 99922 del 28 febbraio 2020; per gli scontrini: provvedimento 1432217 del 20 dicembre 2019); della previsione di scadenze di adeguamento dei sistemi (per l’e-fattura 1° ottobre 2020; per gli scontrini 30 giugno 2020).

Fattura elettronica

Il provvedimento del 28 febbraio 2020 e le nuove specifiche tecniche, hanno un impatto sostanziale per i contribuenti. Vediamo in dettaglio.

Si modifica il formato Xml della fattura elettronica introducendo un maggiore dettaglio dei codici natura (in particolare per quanto riguarda: le operazioni non soggette con codice N2; le operazioni non imponibili con codice N3 e le operazioni a reverse charge con codice N6). Si ricorda che questi nuovi codici entreranno in vigore, in via opzionale, dal 4 maggio 2020 e in via obbligatoria dal 1° ottobre 2020, con l’introduzione di codici di errore che determineranno lo scarto della fattura non conforme alle nuove regole.

Vengono introdotte una serie di nuove tipologie dei documenti in relazione alle autofatture, fatture differite; reverse charge interno ed esterno; regolarizzazioni; estrazione dai depositi Iva; cessione di beni ammortizzabili e passaggi interni.

È stata prorogata al 4 maggio 2020 la possibilità per tutti i contribuenti, siano essi partite Iva o consumatori finali, di dare la propria adesione al sevizio di consultazione delle fatture elettroniche. Su questo fronte si segnala, però, che ai consumatori finali che hanno già aderito al servizio dal 1 marzo sono state rese disponibili sul proprio cassetto fiscale le fatture elettroniche ricevute dal 1° gennaio 2019.

Viene eliminato l’obbligo di popolare il campo relativo all’importo del bollo (per le fatture sempre 2 euro).

Si integra il blocco riferito alla gestione delle ritenute e dei contributi previdenziali, in particolare, consentendo una gestione puntuale delle diverse voci fiscali e previdenziali: tra cui tra l’altro, i contributi Inps, Enasarco e Enpam.

Le modifiche aprono alle imprese nuove concrete opportunità di digitalizzazione come la gestione integrata dei flussi di fatturazione (anche da e verso l’estero), il superamento dell’esterometro e la migliore gestione automatizzata delle dichiarazioni Iva.

Scontrino elettronico

La memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi è divenuta ormai obbligatoria per la maggior parte dei contribuenti, salvo le eccezioni previste dal Dm del 10 maggio 2019 come integrato dal Dm 24 dicembre 2019. Per molti di questi contribuenti allo stato attuale esiste ancora un semestre di moratoria sanzionatoria che terminerà il 1° luglio 2020. Per coloro che hanno dovuto adeguarsi entro il 1° luglio 2019 e hanno aderito alla relativa moratoria la risoluzione 6/E/2020 ha previsto la possibilità di invio dei dati entro il termine di presentazione della dichiarazione Iva (30 aprile 2020, salvo proroghe collegate all’emergenza coronavirus).

La circolare 3/E/2020 ha fornito una serie di chiarimenti specialmente per quanto riguarda l’uso del documento commerciale e le operazioni con corrispettivo non corrisposto e ha fissato al 30 giugno 2020 una scadenza per gli uffici che in sede di controllo dovessero verificare dei disallineamenti tra quanto rilevato automaticamente e quanto dichiarato dai contribuenti, in quanto tali disallineamenti derivano strutturalmente dalle attuali modalità di trasmissione dei dati.