Imposte

Concordato, per i forfettari visione chiara sui risultati 2024

Chi applica il regime a forfait <span style="font-family: inherit; font-size: 1.25rem;">può trovare diversi motivi di convenienza nell’adesione. Ma non ottiene la copertura integrale dagli accertamenti analitico-presuntivi</span>

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di Giorgio Gavelli

Tra i contribuenti che, a ridosso della scadenza, stanno sicuramente valutando con maggiore attenzione l’accesso al concordato preventivo vi sono i soggetti in regime forfettario. Le particolarità insite nella proposta “sperimentale” rivolta a questi soggetti possono infatti renderla molto accattivante, considerato che:

  • il concordato riguarda solo il periodo d’imposta 2024, senza quindi costringere a fare previsioni sul 2025;
  • la decisione assunta a fine ottobre e l’applicazione del principio di cassa aiutano nelle valutazioni e permettono una certa “programmazione” del risultato, rispetto a una proposta che già si conosce;
  • il fatto che il concordato non riguardi l’Iva non assume rilevanza;
  • le rettifiche al reddito concordato previste dagli articoli 15 e 16 del Dlgs 13/2024 per i soggetti Isa non interessano i forfettari, i quali devono solo tener presente che – come confermato dalla Faq n. 7 del 17 ottobre – il reddito significativo ai fini del “patto fiscale” è quello al lordo dei contributi versati (il che, peraltro, non costituisce certo uno svantaggio).

A ben vedere, al di là dell’ipotesi di mancata convenienza economica (se il reddito effettivo 2024 risulta inferiore alla proposta del Fisco), l’unico aspetto negativo per i forfettari...