Concordato preventivo e Redditi 2025, niente sdoppiamento delle procedure software
Nota di AssoSoftware ai produttori associati: il modello di adesione non va implementato in modalità separata rispetto ai dichiarativi
Un unico flusso telematico per il modello Redditi 2025 e l’adesione al concordato preventivo biennale (Cpb). È l’input arrivato da AssoSoftware alle aziende produttrici di software associate per la campagna dichiarativa 2025. Un input che avrà quindi una ricaduta sui gestionali utilizzati da professionisti e intermediari abilitati per la compilazione della dichiarazione dei propri assisti, potenzialmente interessati all’adesione al concordato preventivo per il biennio 2025-2026.
A spiegare le ragioni della scelta è una nota diffusa da AssoSoftware, che parte dal provvedimento emanato dalle Entrate il 9 aprile con cui è stato approvato il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale e dell’accettazione da parte del contribuente. Come spiegano dall’associazione di categoria, in base a quel provvedimento specifica «la trasmissione dei dati avverrà tramite il medesimo modello approvato» e durante le «successive interlocuzioni con l’agenzia delle Entrate si è appurato che tale adesione può avvenire con un flusso dedicato, contenente i soli dati anagrafici e il quadro Cpb, ovvero inviando il flusso completo dell’intera dichiarazione, pur anticipato rispetto al termine previsto del 31 ottobre 2025».
Qual è il problema? Secondo i produttori di software c’è un ridotto lasso temporale tra il termine dell’invio dell’adesione al Cpb che viene fissato al 30 settembre dallo schema di Dlgs correttivo (approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 13 marzo e ora all’esame delle commissioni parlamentari per i pareri) e quello ordinario per l’invio delle dichiarazioni fiscali calendarizzato per il 31 ottobre e delle ulteriori attività necessarie per la predisposizione e gestione del nuovo flusso telematico. Da qui «i produttori di software associati ad AssoSoftware ritengono prudente e consigliato creare un unico flusso telematico con l’intera dichiarazione utilizzandolo anche per l’adesione al Cpb», come del resto era stato fatto lo scorso anno.
Ad avviso dei produttori riuniti in AssoSoftware, una tale modalità sarebbe «opportuna» anche nella prospettiva di «scongiurare modifiche ai dati dichiarativi, successivamente all’invio dell’adesione, che potrebbero incidere sul calcolo della proposta e sulla scelta stessa di adesione al Cpb». Pertanto, «l’associazione suggerisce agli associati di non implementare il modello di adesione al Cpb separato dal modello dei redditi».