Imposte

Contributi post alluvione, per la qualifica di Pmi e Mid Cap sono rilevanti i dati di gruppo

Il 26 giugno apre lo sportello Simest per chiedere gli aiuti a fondo perduto a favore delle imprese esportatrici che hanno subìto danni. Parametri ex allegato I del regolamento Ue 651/2014 (Gber)

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di Pasquale Murgo

Per l’accesso ai contributi Simest di indennizzo dei danni da alluvione, i parametri per qualificare una società come Pmi o Mid Cap vanno calcolati a livello di gruppo secondo le definizioni dell’allegato I del regolamento Ue 651/2014 (Gber).

Il prossimo 26 giugno apre lo sportello Simest per richiedere i contributi a fondo perduto per le imprese esportatrici che hanno subìto danni a causa dell’alluvione di maggio 2023. Tale agevolazione è concessa a fronte di un nesso causale tra i danni provocati dall’alluvione (come provato da una perizia asseverata) e il danno subìto dall’impresa. L’agevolazione non può essere superiore all’80% dei danni accertati per i beni non assicurati e al 100% dei danni non rientranti nelle coperture delle polizze assicurative per i beni assicurati.

I contributi sono stati introdotti dall’articolo 10 del Dl 61/2023 e regolamentati dalla delibera del Comitato agevolazioni del 7 giugno 2023 e dalla circolare Simest n. 1/FPI/2023. Sulla base di tali documenti possono presentare la domanda le imprese che, tra gli altri requisiti:

● hanno la sede legale in uno Stato membro dell’Ue e una sede operativa o unità locale nei territori colpiti dall’alluvione come individuati nell’allegato 1 del Dl 61/2023;

● hanno un fatturato export pari ad almeno il 10% come rilevato dalla dichiarazione Iva 2023;

● hanno un codice Ateco non rientrante tra quelli esclusi (sono escluse, tra le altre, le imprese nel settore bancario, finanziario e assicurativo e/o le imprese attive in via prevalente nei settori della pesca, dell’acquacoltura e della produzione di prodotti agricoli);

● sono qualificate come piccole e medie imprese (Pmi) come individuate nell’allegato I del Gber o imprese a media capitalizzazione (MidCap).

La definizione della tipologia di impresa

In riferimento al requisito della qualificazione delle imprese, rientrano nella categoria delle Pmi:

● le microimprese definite come imprese con meno di 10 occupati e che realizzano un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro;

● le piccole imprese definite come imprese con meno di 50 occupati e che realizzano un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;

● le medie imprese definite come imprese con meno di 250 occupati e che realizzano un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

Per definire la tipologia di impresa e verificare il rispetto dei tetti (numero di dipendenti e dati di bilancio) bisogna distinguere tra le imprese autonome e quelle associate o collegate che quindi fanno parte di gruppi.

Per le imprese autonome – intese come quelle totalmente indipendenti o con partecipazioni inferiori al 25% – il rispetto dei limiti è calcolato su base individuale considerando il proprio numero di dipendenti e i propri dati di bilancio.

Per le imprese associate – intese come quelle con partecipazioni superiori al 25% ma inferiori al 50% – il rispetto dei limiti è calcolato aggiungendo ai dati singolarmente considerati una proporzione (pari alla percentuale di quote o di diritti di voto) del numero di dipendenti e dei dati di bilancio delle imprese associate situate immediatamente a monte o a valle dell’impresa.

Infine, per le imprese collegate – intese come quelle con partecipazioni superiori al 50% – il rispetto dei limiti è calcolato aggiungendo ai dati singolarmente considerati il 100% del numero di dipendenti e dei dati di bilancio dell’impresa collegata.

Nella guida dell’utente alla definizione di Pmi edita nel 2020 dalla Commissione europea sono riportate delle esemplificazioni di calcolo per la qualifica dell’impresa.

Possono inoltre presentare la domanda anche le Mid Cap, qualificate dal Comitato agevolazioni come le imprese non qualificabili come Pmi e con un numero di dipendenti non superiori alle 1.500 unità calcolato sulla base dei parametri di cui all’allegato I del Gber: quindi, distinguendo tra imprese autonome e quelle facenti parte del gruppo.

Da segnalare, infine, che la corretta qualificazione della categoria di impresa è rilevante anche in quanto i contributi sono concessi a valere sulle risorse disponibili con plafond diversi a seconda della categoria di appartenenza.

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