Controlli e liti

Controlli su fondo perduto e bonus per l’emergenza Covid

La circolare 4/E/2021: nel mirino delle verifiche il credito su R&S e gli altri sconti d’imposta. La raccomandazione agli uffici: fondo perduto da lavorare con tempestività

di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Controlli su crediti d’imposta per ricerca e sviluppo e altre agevolazioni connesse all’emergenza Covid-19. Una parte delle risorse dell’Agenzia sarà impegnata poi nella trattazione delle procedure di sovraindebitamento e crisi di impresa. Sono queste alcune direttive contenute nella circolare 4/E/2021 delle Entrate che illustra i criteri su controlli, contenzioso e consulenza per il 2021. Le linee guida offrono poi l’occasione per dare impulso ai servizi forniti attraverso strumenti digitali agili e una nuova spinta al versamento veloce dei contributi a fondo perduto.

I controlli

Al solito, viene differenziata la tipologia del contribuente (grandi dimensioni, Pmi, persone fisiche, enti non commerciali). Così per le grandi imprese restano “sorvegliati speciali” gli interpelli ai fini della verifica del rispetto della soluzione interpretativa resa dall’agenzia. Per le Pmi è previsto l’invio di comunicazioni per eventuali ravvedimenti se, in base ai dati delle fatture elettroniche, dell’esterometro e dei corrispettivi telematici, risultino anomalie (dichiarazioni non presentate, dati incompleti, liquidazioni periodiche Iva omesse per i primi due trimestri 2021). Anche per gli Isa sarà comunicata preventivamente la presenza di errori, omissioni o incoerenze, riscontrati in dichiarazione per i periodi 2018 e 2019, onde evitare analoghe anomalie per il 2020.

Crediti e contributi

Una parte dei controlli sarà destinata alla verifica della corretta fruizione dei vari contributi, ristori ecc. (indicazione ricavi, percentuale contributo, congruità dell’ammontare delle operazioni, ricorrenza dei firmatari, presenza di eventuali indici di frode fiscale ecc.). La circolare segnala che per il credito d’imposta ricerca e sviluppo, in numerosi casi le imprese beneficiarie risultano assistite da soggetti che svolgono consulenza sulle diverse misure agevolative e che appaiono specializzate nella costruzione di documentazione solo formalmente corretta al fine di dimostrare la spettanza del credito.

Vengono poi individuati alcuni indici di rischio quali, ad esempio, l’attività ricerca e sviluppo, se interna all’azienda, non compatibile con l’attività economica dichiarata, con la struttura organizzativa, con l’assenza di costi di ricerca e sviluppo interna negli anni precedenti all’istituzione del credito ecc. Vi è da sperare che i verificatori non continuino, come spesso accade, a contestare l’assenza di presupposti del credito in virtù dell’interpretazione sulle caratteristiche tecniche di attività R&S effettivamente realizzate ma si concentrino sulle vere frodi in materia.

Molta attenzione, al solito, al contrasto delle frodi Iva. Anche per tale attività l’auspicio, è che i verificatori non contestino sempre e comunque agli acquirenti di beni e servizi in buona fede l’indetraibilità dell’Iva, ma sappiano discernere coloro che hanno consapevolmente partecipato alla frode rispetto ai (numerosi) imprenditori estranei agli illeciti. In difetto si rischia, anche in futuro, di scoraggiare le imprese oneste (magari incaute negli acquisti) e di non reprimere i responsabili delle frodi (che da anni proseguono in tali attività illecite).

Contenzioso, riscossione e crisi

Viene invocata un’attenta valutazione sulla sostenibilità della pretesa erariale nella fase precontenziosa e contenziosa. Secondo l’Agenzia, condivisibilmente, ci sarà un maggiore ricorso alle procedure di gestione della crisi di impresa e di sovraindebitamento a causa del drammatico periodo economico. Gli Uffici quindi sono esortati a dedicare maggiori risorse onde assicurare un tempestivo riscontro alle richieste.

La prima fase riguarda la tempestiva quantificazione del credito tributario, non ancora iscritto a ruolo/affidato, così da garantire l’esatta determinazione dell’importo che dovrà concorrere nella procedura. Le proposte dovranno essere valutate conciliando il recupero della pretesa erariale con la prosecuzione dell’attività aziendale e la conservazione della forza-lavoro, rispetto al quale il fattore-tempo assume rilevanza in ordine alle probabilità di successo del risanamento, in termini di riduzione del rischio di aggravamento della crisi.

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