Corsa contro il tempo per evitare la doppia rata del 20 agosto
Una corsa contro il tempo per evitare la doppia scadenza del 20 agosto per i versamenti d’imposta rateizzati dei contribuenti con partita Iva. La soluzione allo studio al problema sollevato dal Quotidiano del Fisco , dopo la doppia sollecitazione arrivata prima con una risoluzione in commissione Finanze al Senato e poi con un question time nell’omologa commissione di Montecitorio, è stata già individuata dai tecnici del Mef. Si tratterebbe di tenere ferma una sola delle due rate che arrivano contemporaneamente in scadenza il 20 agosto per effetto del calendario e della tradizionale sospensione estiva dei versamenti. In questo modo i soggetti interessati avrebbero la possibilità “su opzione” di pagare, invece, la seconda rata “spalmandola” sulle tranche successive del 17 settembre, 16 ottobre e 16 novembre. Un intervento tampone, quindi, che servirebbe a evitare un’eccessiva pressione sulla liquidità in una fase dell’anno in cui molte attività potrebbero subire un rallentamento sugli incassi proprio a causa della stagione estiva. Si tratta, però, di un intervento che richiede tempi rapidi di attuazione, proprio in considerazione del fatto che la scadenza del 20 agosto è alle porte. A meno che non si intenda passare prima per il classico “comunicato-legge” che anticipi il provvedimento e dia qualche certezza in più ai contribuenti.
Del resto, un tentativo per risolvere in modo strutturale la questione delle doppie rate in scadenza per effetto di slittamenti da calendario era stato anche ipotizzato e aveva anche ricevuto un via libera “tecnico” da parte degli esperti dell’amministrazione finanziaria. Non a caso, la risposta del sottosegretario al Mef Massimo Bitonci (Lega) al question time in commissione Finanze alla Camera (si veda quanto anticipato sul Sole 24 Ore del 2 agosto) aveva espressamente manifestato l’intenzione del Governo «di delineare una riforma strutturale del sistema fiscale con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti tributari e costruire un rapporto di leale collaborazione tra il Fisco e i contribuenti». E in tale contesto «saranno individuate - ha aggiunto Bitonci - anche apposite iniziative normative che prevedano, a regime e nel rispetto dei vincoli di gettito, una diversa modulazione della rateazione del versamento delle imposte risultanti dalle dichiarazioni, in presenza delle segnalate criticità relative al calendario delle scadenze fiscali».
Per il momento, però, i treni “legislativi” su cui far viaggiare un intervento strutturale sono già passati, con il decreto lavoro appena convertito definitivamente ieri dal Senato e il Milleproroghe che dovrà essere approvato dalla Camera in seconda lettura al rientro dalla pausa estiva.
Probabile che si torni a discutere del tema in vista della manovra autunnale nel contesto di un pacchetto di semplificazioni di alcuni adempimenti e anche del calendario fiscale su cui già sono pervenute alcune proposte da parte di professionisti e associazioni di categoria.