Imposte

Credito d’imposta pubblicità con tetti dal 2% al 5% dei fondi

di Marzio Bartoloni e Marco Mobili

Tutto pronto per il credito d’imposta sugli investimenti in pubblicità. È in dirittura d’arrivo il regolamento (un Dpcm) che fissa le procedure per accedere all’agevolazione molto attesa dal mondo dell’editoria.

Il decreto, messo a punto da Mise e Mef, sarà inviato in questi giorni da Palazzo Chigi al Consiglio di Stato, ma il testo è ormai definitivo. E conferma il credito d’imposta incrementale al 75% (90% se a investire sono Pmi, microimprese e startup innovative) per le imprese, i lavoratori autonomi e agli enti non commerciali che investono in campagne pubblicitarie (sono escluse televendite e spot su giochi e scommesse) su quotidiani e periodici (anche on line), Tv e radio locali «il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente» (se l’anno prima non c’è stato investimento è considerato incrementale l’intero costo degli spazi pubblicitari).

Il Dpcm - previsto dalla manovrina (legge 96/2017) poi modificata dal collegato fiscale (legge 172/2017) - chiarisce alcuni punti cruciali come le soglie di utilizzo nel caso le risorse non risultino sufficienti. Sono disponibili infatti fino a tutto il 2018 62,5 milioni di cui 20 destinati al riconoscimento del credito d'imposta per gli investimenti effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017 (che solo per l’anno scorso escludono dal bonus radio e tv). In particolare è fissato un tetto massimo individuale nel caso in cui i crediti richiesti superino l’ammontare delle risorse stanziate. Il decreto prevede infatti che si proceda a una ripartizione percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto «con un limite individuale - spiega l’articolo 4 - corrispondente a un importo pari al 5% dell’ammontare delle risorse annue destinate agli investimenti sui giornali e del 2% delle risorse annue destinate agli investimenti» su radio e tv. Nel caso il credito d’imposta richiesto sia superiore a 150mila euro si applica il meccanismo delle “white list”.

L’incentivo potrà essere utilizzato solo in compensazione: gli interessati dovranno presentare la domanda di fruizione con comunicazione telematica su piattaforma delle Entrate, usufruendo di una finestra temporale tra il 1° e il 31 marzo di ciascun anno. Entro il 30 aprile di ogni anno poi il Dipartimento per l’editoria di Palazzo Chigi definisce «l’eventuale percentuale di riparto in caso di insufficienza delle risorse e l’importo fruibile da ciascun soggetto dopo la realizzazione dell’investimento incrementale».

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